"Essere fedeli rispetto alla
matrice sociale di questi territori" che si riflette anche in
una composizione azionaria vicina al ceto produttivo ed
economico", in cui "c'è una responsabilità collettiva, non un
demiurgo, un editore che dà le carte a tutti: perdiamo o
vinciamo tutti assieme". E' lo spirito dell'iniziativa
giornalistica di Nem, Nord Est Multimedia, la cordata che ha
rilevato dal Gruppo Gedi sei testate locali tra Fvg e Veneto,
secondo quanto descritto da Paolo Possamai, che ne è il
direttore editoriale.
Oggi in un incontro pubblico nell'ambito della manifestazione
sulla comunicazione Link al Ridotto del Teatro Verdi, Possamai
ha spiegato che il nuovo gruppo si ispira al modello de La
Stampa che "è un parziale giornale nazionale: vende per il 90
per cento nelle città delle singole edizioni". Così i giornali
di Nem devono "poter pesare in base alla loro forza economica e
culturale", moltiplicata dal fatto che sono in gruppo mentre
"parcellizzati pesano pochissimo". Insomma, "non parliamo della
somma di sei giornali provinciali ma di mettere a fattor comune
questi sei in una logica di leadership che si proponga
nazionalmente".
Nem avrà, come è già noto, Luca Ubaldeschi come direttore,
cui si affiancheranno sei vicedirettori "trasversali" che si
occuperanno di singoli settori. Un organigramma in cui "manca
una donna", ha fatto mea culpa Possamai.
"Siamo all'inizio - ha aggiunto - gli azionisti lo sanno" e,
da un punto di vista strutturale, "stiamo osservando e
dialogando con alcune tv, con due radio, con una società
specializzata in gestione eventi". Non ci saranno tagli di
organico - "sarebbe un non sense ma di integrazione o di
crescita" - e, in particolare, il futuro dello storico
quotidiano Il Piccolo di Trieste sarà quello di "un affaccio
naturale sull'area balcanica di fronte alla comunità nazionale e
non solo".
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