(ANSA) - TRIESTE, 23 APR - Le tragedie causate dalla guerra
in quest'area di confine che si perpetrano ancora oggi in tante
parti del mondo, la situazione economica con la vertenza della
Wartsila e di tante altre aziende e infine, un invito, uno
slancio alla comunità perché prenda l'iniziativa, si impegni,
nel solco del Vangelo. Intervallato da qualche parola in
sloveno, sono stati questi i temi affrontati dal nuovo vescovo
di Trieste, mons. Enrico Trevisi, nel corso dell'omelia, la
prima pronunciata in città.
Parlando dell'incontro con le famiglie e i bambini al
Santuario di Monte Grisa, il vescovo ha parlato di una Chiesa
che diventa "famiglia di famiglie". "Abbiamo pregato per la
pace", ha puntualizzato.
Il tema della guerra: "Sto leggendo un libro intitolato
'Adriatico amarissimo. Una lunga storia di violenza' (dello
storico Raoul Pupo, ndr) e le tragedie "ci portano a gridare:
Mai più! Mai più! E invece con tristezza guardiamo al mondo di
oggi ancora insanguinato da tante guerre fratricide, da tanti
massacri, da tanta miseria che genera profughi, che alimenta
disperazione".
Subito dopo mons. Trevisi ha parlato della Wartsila: "Sto
seguendo con preoccupazione le sorti della Wartsila e dei suoi
lavoratori (e so di altre aziende in difficoltà)". Ed ha esteso
l'apprensione ai "posti di lavoro, per il futuro delle famiglie,
per un'economia e una politica che non trovano le giuste tutele
per i giovani, per le donne, per le persone fragili. Non vuole
essere un'accusa - ha indicato - ma la constatazione che abbiamo
davanti tutti un lavoro immenso, che tutti siamo chiamati a
partecipare". Proprio da questo verbo, riprendendo le parole del
Papa di pochi giorni fa, mons. Trevisi ha invitato
"all'iniziativa, al movimento, a un andare per primo" nel solco
del Vangelo. Uno slancio per una "missione che riceviamo da Dio
ci appartiene a tutti. A tutti. Preti, religiosi e laici,
giovani e anziani. C'è del bello nel saperci pensati da Dio per
una missione". (ANSA).