"Il Giardino dei Finzi Contini fa
parte della mia vita. Mi è capitato non so quante volte di
'accompagnarlo' in giro per il mondo: proiezioni, anniversari.
Ricordo la prima a Gerusalemme con l'allora prima ministra Golda
Meir. Per tutta la durata del film, in sala c'era stato un
silenzio irreale, non si percepiva un movimento. De Sica era
molto teso, pensava: 'Ecco, non è piaciuto'. In realtà, quando
si sono accese le luci, ci siamo accorti che erano tutti in
lacrime". Lo ricorda in un'intervista a 'F' Dominique Sanda, la
Micol de 'Il Giardino dei Finzi-Contini' che l'11 marzo compirà
71 anni, in un 2022 che segna i 60 anni dall'uscita della prima
edizione del libro-capolavoro del ferrarese Giorgio Bassani e i
50 anni dal premio Oscar del film, ispirato al libro, a firma di
Vittorio De Sica. L'attrice vive in Uruguay, dove si è
trasferita col marito, il filosofo di origini romene Nicolae
Cutzarida, ma il suo futuro torna a incrociare l'Italia: è
infatti in uscita 'Il paradiso del pavone', film di Laura
Bispuri presentato a Venezia, che la vede di nuovo in scena.
"Al di là delle controversie che hanno accompagnato il film
di De Sica e al suo adattamento cinematografico de 'Il Giardino
dei Finzi Contini' del 1970 una cosa è certa: la figura di Micol
Finzi-Contini, così come Helmut Berger nel ruolo di Alberto, è
consolidata nella storia - dice l'assessore alla cultura di
Ferrara, Marco Gulinelli - Quella di Dominique Sanda è una
straordinaria interpretazione e una altrettanto straordinaria
carriera cinematografica mondiale. Sanda è musa e
indimenticabile protagonista di uno dei capolavori della
letteratura del '900. La figura di Micol 'aleggia' nei palazzi
del centro storico, nel giardino che non c'è, nelle mura che
circondano Ferrara, nel cimitero ebraico e in tutti quegli spazi
dove i confini tra finzione e realtà scompaiono. Se pensi o
immagini Micol Finzi-Contini pensi al volto della Sanda
consolidando l'idea di come il romanzo di Bassani e la sublime
interpretazione dell'attrice francese possano influenzare il
modo di immaginare la città".
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