Dimezzata in secondo grado la pena
per il poliziotto Claudio D'Orazi, accusato, come assistente
capo all'epoca in servizio all'ufficio immigrazione della
Questura di Bologna, di aver ottenuto favori sessuali da donne
straniere in cambio di una corsia preferenziale sulle pratiche
per il rilascio del permesso di soggiorno. Il Gup Bruno Perla lo
aveva condannato nel 2013 a sei anni e otto mesi, mentre i
giudici della terza sezione penale della Corte di Appello hanno
deciso per una pena di tre anni e mezzo. E hanno riqualificato
l'accusa, accogliendo la tesi difensiva dell'avvocato Gabriele
Bordoni: da concussione sessuale ad induzione a dare o
promettere utilità, reato di più recente introduzione.
D'Orazi, 49 anni, cesenate, venne arrestato il 13 marzo 2012.
Era emerso dalle indagini che il poliziotto aveva contattato e
fatto visita alle donne immigrate nelle loro case promettendo
aiuti in cambio di prestazioni: erano due i casi contestati.
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