In Italia nel 2023 sono state
registrate 852 milioni di presenze turistiche, il 41% delle
quali rappresentate da millennial (28-42 anni) che si confermano
componente principale della domanda. Le presenze hanno premiato
principalmente Città d'Arte e Cultura (40,4%), Mare (26,6%) e
Montagna (16,6%). Sono i dati elaborati dall'Osservatorio
sull'Economia del Turismo delle Camere di commercio e diffusi in
occasione della Terza Giornata Nazionale del Turismo.
L'Osservatorio ha inoltre misurato l'evoluzione delle principali
motivazioni di viaggio nel periodo 2012-2023: il trend di
crescita vede la Cultura confermarsi per il secondo anno al 1°
posto, da che era al 7°, l'Enogastronomia passare dall'11° al 5°
posto e gli Eventi, passati dal 19° al 12° posto, capaci di
attrarre oramai il 6,5% dei flussi turistici, in particolare nel
target alto spendente.
In questo quadro, secondo le elaborazioni Isnart su dati
Infocamere, il contributo dell'industria turistica all'economia
e all'occupazione si conferma fondamentale. Ne è un indicatore
l'andamento del numero di imprese attive nel turismo rispetto al
resto dell'economia, dal quale emerge una straordinaria
resilienza delle prime, cresciute nel periodo 2012/2023 del
11,7%, laddove le seconde sono diminuite del 4,2%. Quella
dell'ospitalità si conferma, quindi, una filiera strategica e
vitale per il sistema Paese, avendo dimostrato una notevole
capacità di reazione allo shock della pandemia.
Un settore che ha svolto anche un significativo ruolo di
tenuta sociale, sostenendo la crescita dell'occupazione
femminile (+1,8% le imprese guidate da donne nel 2023) e quella
delle imprese a titolarità estera (+62,4% le aziende aperte da
stranieri), fasce tradizionalmente più svantaggiate nell'accesso
al mercato del lavoro.
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