Il Caravaggio del Prado gode di nuovo di luce propria. Negli anni una coltre di sporcizia e strati ossidati aveva infatti finito per offuscare diversi degli elementi più validi del quadro, un 'Davide e Golia' attribuito alla fase giovanile del Merisi (1600 circa). Tale deterioramento ha portato a spingere sull'acceleratore per restaurare il dipinto, l'unico del genio lombardo custodito dal museo madrileno: ora, dopo tre mesi e mezzo di intenso lavoro di fino, patrocinato dalla Fondazione Iberdrola, l'opera è tornata in bella mostra, nuovamente dotata "dei suoi valori originali". Secondo gli esperti del Prado, tra gli aspetti più importanti del dipinto c'è quel raffinato gioco di contrasti tra toni chiari e zone scure che spesso rende inconfondibile il talento artistico di Caravaggio. Ma le intenzioni del pittore, secondo la restauratrice del museo Almudena Sánchez, erano rimaste in parte smarrite. "A noi è arrivata solo un'immagine distorta", dice. Nel corso del suo intervento, Sánchez ha quindi cercato di recuperare "il chiaroscuro originale" di questo 'Davide e Golia', puntando a "eliminare la barriera ottica" che ne aveva fatto perdere lo smalto iniziale. Il risultato, aggiunge il capo del dipartimento di pittura italiana e francese fino al 1800 del Prado, David García Cueto, è che ora "si comprendono molto meglio spazi e disinvoltura delle figure", mentre emergono in modo molto più evidente dettagli come "le sfumature, la pelle, i capelli" sia "nel protagonista Davide" sia "nel gigante Golia". Inoltre una radiografia eseguita nelle fasi preliminari del restauro ha messo in luce prove fatte da Caravaggio nella fase di elaborazione del dipinto, poi rimaste celate sotto lo strato di pittura definitivo. Il lavoro svolto ha soddisfatto il direttore del museo, Miguel Falomir. "Questo è un quadro con una capacità poderosissima di catturare l'attenzione di chi vi si pone di fronte", è il suo commento, "e ora è tornato in tutto il suo splendore". I responsabili del museo madrileno hanno anche rimodellato la sala in cui è esposto il dipinto, la settima, e quella contigua: l'obiettivo, come spiegato all'ANSA dallo stesso García Cueto, è quello di evidenziare di più il "dialogo attorno allo stile emanato dal Merisi al di là delle frontiere nazionali", sviluppatosi nel naturalismo come corrente europea. Come risultato, si possono contemplare così le opere di "artisti italiani, francesi, spagnoli, fiamminghi e olandesi che hanno condiviso un principio estetico". In merito al 'Davide e Golia' in sé, l'esperto in pittura italiana e francese sostiene che si tratti di "un'opera profondamente sperimentale e moderna" che "rompe la tradizione iconografica del manierismo", avvicinando il tema rappresentato "alla realtà" e "riempiendolo di emozione". In Spagna solo altri tre musei custodiscono opere di Caravaggio: sempre a Madrid, un quadro è esposto al museo Thyssen e uno alle Gallerie delle Collezioni, mentre il quarto si trova nel Museo di Montserrat in Catalogna. È invece ancora incerto il destino di un quinto dipinto attribuito al Merisi, venuto alla luce a Madrid nel 2021 e al momento in possesso di privati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA