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Uiv, cresce consumo di vino no alcol ma l'Italia non si adegua

Uiv, cresce consumo di vino no alcol ma l'Italia non si adegua

Modificare testo unico per non lasciare vantaggio a altri Paesi

ROMA, 12 settembre 2023, 13:05

Redazione ANSA

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"Il mercato dei vini low alcol e no alcol è un settore in espansione, su cui alcuni italiani hanno investito. Ma in Italia dobbiamo adeguare la normativa come hanno fatto altri paesi Europei, che stanno conquistando vantaggio su di noi". E' l'appello che arriva da Unione Italiana Vini durante la presentazione dei dati sulle previsioni della vendemmia, tenutasi al Masaf.
    "Su questo settore - ha detto Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv - non è competitivo con il mondo del vino tradizionale, ma complementare, c'è da anni uno stallo inspiegabile. Chiediamo al ministero della Sovranità alimentare di giocare ad armi con altri paesi che stanno investendo su questo".
    Il processo di dealcolazione è stato introdotto nell'Unione Europea con il regolamento 2117 del 2021. Ma "il testo unico del vino in vigore in Italia non contempla il vino senza alcol, quindi andrebbe aggiornato. Il mercato c'è", ha spiegato Castelletti. E "potenzialmente non è solo quello del mondo islamico, quello di persone con particolari condizioni di salute, ma anche quello degli Stati Uniti, dove questi prodotti vanno per la maggiore o di Paesi come l'Irlanda, che hanno introdotto etichette su vino".
    "Non lasciamo - ha concluso Castelletti - che i produttori italiani vadano all'estero a produrre vini dealcolati e non lasciamo il settore in mano all'import di questa tipologia, come oggi accade".
   

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