Due i cambiamenti che interessano la tipologia Chianti Classico Gran Selezione, si spiega dal Consorzio di tutela: la possibilità di inserire in etichetta il nome di una delle 11 Unità geografiche aggiuntive (aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità) e l'obbligo di modificare la base ampelografica, a partire dalla vendemmia 2027, con la percentuale minima di Sangiovese che sale al 90% dall'80% e con l'eventuale apporto di soli vitigni autoctoni ammessi fino al 10%.
"È un traguardo storico per la denominazione - afferma il presidente Giovanni Manetti -, adesso tutti i consumatori potranno finalmente scegliere vini provenienti dalle diverse Uga e apprezzare le sfumature del territorio del Gallo Nero: un ulteriore passo per la valorizzazione delle caratteristiche distintive del Chianti Classico".
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