Cala la produzione del vino
a causa del maltempo che ha investito l'area del Piceno e le
Marche negli scorsi mesi di maggio e giugno. La Cia Agricoltori
provinciale di Ascoli Piceno stima per quest'anno diminuzioni
dal 40% fino a quasi l'80%, quest'ultime soprattutto tra gli
impianti biologici dove l'intervento tempestivo dopo una
precipitazione è fondamentale. Colpa del maltempo, "con
l'impossibilità di rientrare tempestivamente nei filari - spiega
Matteo Carboni, presidente della Cia provinciale di Ascoli,
Fermo e Macerata - ma anche la forte umidità notturna, ancora
presente nonostante le alte temperature abbiano portato ad una
forte diffusione della peronospora nei vigneti provocando
un'importante perdita di produzione". In particolare il problema
riguarda l'intero territorio marchigiano e risulta quasi
impossibile trovare vigneti non attaccati da questa malattia
fungina.
"Di fronte a questo vero e proprio dramma per le aziende del
territorio - prosegue Carboni - sono necessari interventi
immediati da parte delle istituzioni per ristorare i danni di un
intero settore in ginocchio. Inoltre è necessario mettere in
atto una serie di interventi più strutturali poiché i
cambiamenti climatici ci mettono di fronte a stagioni sempre più
imprevedibili".
Secondo la Cia servono strumenti che possano sostenere gli
agricoltori: incentivi all'innovazione in agricoltura per usare
droni e robot che possono intervenire anche in condizioni
sfavorevoli; contributi per l'innovazione varietale, con le
cosiddette varietà "resistenti" alla peronospora che sembrano
aver reagito bene a condizioni di stress come quelle di questa
stagione. Infine investimenti "nella ricerca e nella
sperimentazione per rendere le nostre varietà 'resistenti' e
strumenti assicurativi come i fondi mutualistici da realizzare a
livello nazionale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA