Non c'è solo il nord nella morsa
del maltempo, ma anche le martoriate Marche dove la grandine ha
colpito e portato distruzione nei campi tra i Comuni dell'Alto
Pesarese, già provati dall'alluvione e dalle piogge incessanti
che hanno contrassegnato il 2023.
Così tanta acqua che, con i terreni impraticabili, le
operazioni di trebbiatura sono andate avanti a rilento e in
qualche caso dovevano essere ancora eseguite. E così la grandine
che nel pomeriggio odierno ha colpito Cantiano, Frontone, Cagli,
Acquaviva, Serra Sant'Abbondio, Pergola. Piogge intese si sono
registrate per tutta la valle del Cesano.
Tutti da quantificare i danni che però sono ingenti e si
sovrappongono a quelli già subito nei mesi scorsi. Proprio
riguardo ai cereali i tecnici di Consorzi Agrari d'Italia, dove
conferisce la stragrande maggioranza dei produttori marchigiani,
avevano registrato cali medi del 20% rispetto alle annate
precedenti. La grandine - sottolinea la Coldiretti - è l'evento
climatico avverso più temuto dall'agricoltura in questa fase
stagionale per i danni irreversibili che provoca alle
coltivazioni in campo, che lo scorso anno hanno raggiunto la
cifra record di oltre mezzo miliardo di euro solo nelle aziende
assicurate secondo l'Asnacodi.
Nelle Marche solo il 7,4% della superficie agricola è coperta
da una polizza assicurativa. Proprio la coltivazione di grano
duro è quella che nel giro di un anno ha avuto il maggior
incremento di copertura assicurativa da parte dei coltivatori:
+21% secondo un'elaborazione di Coldiretti Pesaro Urbino su dati
Ismea, 467 imprese. Il primato spetta al mondo del vino con 628
imprese assicurate. "Le aziende - spiegano da Coldiretti Pesaro
Urbino - devono convincersi che ormai il clima è cambiato, che
questi eventi non sono più eccezionali e non esiste altro modo
per essere risarciti".
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