Presentati a Milano i vini
dell'azienda "Sassotondo" nelle varie declinazioni di Ciliegiolo
ed il progetto "Ritorno", con il proprietario e produttore
Edoardo Ventimiglia. In abbinamento alla degustazione i piatti
dello chef Andrea Provenzani proprietario del ristorante "Il
Liberty".
I 13 ettari di vigneto di Sassotondo, cantina fondata nel
1989, si trovano a Sovana, nella Maremma Toscana in provincia di
Grosseto. Da questi vengono prodotte in media 50.000 bottiglie
di vino l'anno, suddivise in 13 etichette che comprendono
diverse sperimentazioni e cinque tipologie di Ciliegiolo. La
gestione è biologica certificata dal 1994.
Un termine che ben descrive il lavoro di Carla Benini e di
Edoardo Ventimiglia è "artigianalità", non intesa come
semplicità, bensì come sintesi continua di ricerca e
sperimentazione, passione viscerale per il territorio e i suoi
vitigni e grande rispetto del tempo, elemento fondamentale della
viticoltura. Il terreno, un altopiano tufaceo a nord del fiume
Lente, a metà strada tra Pitigliano e Sovana, già utilizzato
dagli etruschi per lil medesimo scopo, è l'altro affascinante
elemento, che rende i vini di Sassotondo piena espressione
maremmana.
Il Ciliegiolo fu individuato nel 1991, un impianto che
risaliva al 1960, grazie ai consigli lungimiranti dell'enologo
Attilio Pagli, che tutt'ora segue la produzione, venne deciso di
valorizzarlo. Nel 1997 esce la prima etichetta. Il Ciliegiolo è
una varietà particolarmente versatile, viene allevato con il
sistema guyot per contenere la naturale vigoria del grappolo ed
è capace di reggere con pienezza l'incedere del tempo, tanto
quanto di farsi apprezzare per la notevole freschezza nelle
annate correnti.
In degustazione "Monte Calvo", il nome deriva da un antico
piccolo vulcano, che affina in acciaio e passa in legno per
dodici mesi. Uno spettro olfattivo speziato e aromatico, a
tratti balsamico, al palato giunge un sorso elegante e
vellutato, avvolgente con lungo e fascinoso finale. "San
Lorenzo" anch'esso Ciliegiolo in purezza nasce da un singolo
"cru" che guarda Pitigliano. Uve raccolte rigorosamente a mano e
18 mesi di affinamento in botti di rovere. Un vino dai sentori
di frutta rossa e e spezie intense, con un sorso avvolgente,
bilanciato e di grande freschezza.
Presentato e degustato anche "Ritorno" un Etna Bianco
superiore da uve Carricante in purezza, che nasce da uno
specifico progetto che i proprietari di Sassotondo hanno avviato
con Graspo (gruppo di ricerca enologica per la salvaguardia
della biodiversità). Il nonno di Ventimiglia, il Barone Gaetano,
era catanese, presidente della squadra di calcio della città e
celebre direttore della fotografia cinematografica.
Ritorno è dunque sì, un vino di eccellenti qualità olfattive e
gustative, ma anche uno strumento per riscoprire le proprie
origini. I proventi della vendita, andranno a finanziare la
ricerca, condotta dall'Università di Catania, sulle coltivar
autoctone da salvaguardare e da far riemergere nella storia
della viticoltura dell'Etna e del nostro Paese.
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