"La filiera ittica ha esigenze
specifiche che vanno considerate nella loro complessità. In
particolare, nel bacino del Mediterraneo e in Campania si stanno
facendo i conti con il cambiamento climatico che crea danni
importanti al settore. Per questo chiediamo al governo di
predisporre stanziamenti specifici per il comparto rispetto ai
danni derivanti da calamità naturali". Così Fulvio Giugliano,
coordinatore di Coldiretti Impresa Pesca Campania, è intervenuto
sul fondo per le emergenze agricole che sta provocando un
dibattito nazionale in seguito all'approvazione della Legge di
Bilancio. Coldiretti Impresa pesca, si sottolinea, ha "già fatto
sentire la propria voce chiedendo di diversificare gli
stanziamenti per la pesca da quelli per l'agricoltura".
"La filiera ittica campana - ha detto Giugliano - rappresenta
un importante motore per l'economia regionale. Sono numerosi gli
imprenditori pronti a investire nel comparto. A fronte di una
grande disponibilità da parte di realtà produttive manca a
tutt'oggi una tutela specifica rispetto ai rischi derivanti
dagli eventi naturali connessi a cambiamenti climatici".
Ritenuto positivo dalla stessa organizzazione l'inserimento
nella legge di Bilancio dell'articolo 74bis che prevede che
anche le imprese, i consorzi di acquacoltura e della pesca
rientrino tra i beneficiari degli interventi compensativi per
contribuire a far fronte ai danni alle produzioni "anche
derivanti dalla diffusione di specie aliene invasive come il
granchio blu, articolo che va a modificare il D.lgs 29 marzo
2004 n.102". Rispetto alle esigenze specifiche della filiera
ittica campana, Giugliano ha evidenziato gli aspetti peculiari
che caratterizzano l'attivo in regione: "Una filiera ittica,
quella campana, che nei prossimi anni vedrà uno sviluppo
soprattutto nel comparto acquacoltura, anche grazie alla nuova
programmazione comunitaria Feampa 21/27 che, a fronte degli
investimenti degli imprenditori di filiera, non può non essere
tutelata da eventi naturali connessi ai cambiamenti climatici e
sempre più frequenti anche nel bacino del Mediterraneo".
In generale, spostando l'asse verso gli scenari
internazionali, "a Bruxelles - secondo lo stesso esponente di
Coldiretti Impresa Pesca Campania - occorre fare lobby per
intervenire direttamente nella scrittura della nuova Politica
Comune della Pesca (Pcp) che sarà realizzata nel corso della
legislatura che partirà dopo le elezioni. Strumenti da
affiancare a quelli finanziari previsti nella nuova Pac, alla
quale - ha concluso Giugliano - si sta già lavorando".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA