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Dal 20 dicembre il Mute, Museo della tradizione enogastronomica

Dal 20 dicembre il Mute, Museo della tradizione enogastronomica

Dedicato alla Campania, vuole valorizzare la 'cultura' del cibo

NAPOLI, 18 dicembre 2023, 20:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cibo, arte e cultura sono gli ingredienti del Mute, il primo museo dell'enogastronomia campana, che nasce in via Bracco 51 a Napoli, da una idea dell'imprenditore Diego Minutaglio con l'avvocato Luigi Lamberti, con il contributo della Regione Campania. Mille metri quadrati, sette vetrine su strada e tre piani dedicati alle maestrie del passato, la storia dei prodotti e delle ricette e la degustazione di prodotti unici per un percorso storico nel segno dell'arte e della bellezza di una cultura dalle profonde radici. "II Museo Mute è un'antologia di sapori e tradizioni della comunità campana, testimonianza storica delle generazioni passate e patrimonio enogastronomico delle generazioni future.
    Ogni ospite è accompagnato in un percorso culturale e culinario capace di affascinare, divertire e intrattenere con tour guidati, degustazioni a tema e appuntamenti formativi per grandi e piccoli. II Mute è pensato per il turismo, la didattica e per gli amanti del food per una esperienza innovativa e immersiva.
    Offre, inoltre, la possibilità di acquistare prodotti unici e di alta qualità delle migliori aziende della filiera enogastronomica Campana" dicono gli ideatori.
    Da mercoledì 20 dicembre sarà aperto il primo livello, dove si potranno degustare - sia nei salottini che appoggiati ai banconi - gli insaccati di mare dello chef stellato Pasquale Palamaro, il 'casadduoglio' con i prodotti caseari e di salumeria di Sabatino Cillo e il pane di Carlo Di Cristo, la pizza nel ruoto a cura di Impasto Vivo, l'angolo con i cuoppi fritti. Nelle scaffalature i prodotti selezionati da esperti tra grandi e piccole realtà della Campania che verranno raccontati durante eventi dedicati. Il tutto valorizzato dal disegno di interni di Roberto Cremascoli di Cor Arquitectos, allievo dell'archistar Alvaro Siza.
    Alle pareti le opere d'arte di Alberto Bottilo dove si intrecciano l'anima di Napoli e la sua tradizione culinaria. Sui monitor, anche bifacciali per comunicare all'esterno, verranno raccontati i fondamenti della gastronomia attraverso slide e video, come ad esempio gli strumenti della tradizione e la storia dei prodotti della terra protagonisti delle ricette della tradizione. A metà del 2024 verranno completati gli altri piani.
    Il percorso inizierà con la discesa al livello più basso, al -2 dove ci sarà una grande sala che riproduce il teatro della strada con le vie della tradizione campana. Risalendo al piano -1 troveremo uno spazio dedicato a show cooking, laboratori didattici, formazione.
    Intanto, negli altri livelli ancora in cantiere si potrà assistere alla mostra dell'artista napoletano Giotto Calendoli, dal titolo "Manodopera", per raccontare il rapporto viscerale con la città che si nutre da sempre di colori e sapori tra istallazioni, artwork, illustrazioni, merchandising, stoviglie, e possibilità di gustare la sua cucina e acquistare tutto ciò che si tocca. Visitabile gratuitamente dalle 10 alle ore 18 la mostra resterà aperta fino al 24 dicembre, data in cui quei livelli torneranno nelle mani degli operai per il completamento dei lavori.
   

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