"Viviamo un momento di transizione
importante e sarà importante definire insieme al governo nel
minor tempo possibile quelle che dovranno essere le priorità
agricole. Anno dopo anno stiamo di fatto affrontando emergenze,
e non è colpa di nessuno dei ministri con cui ho lavorato negli
ultimi anni le emergenze, una volta la calamità naturale, una
volta la crisi di mercato, poi le guerre e il Covid, e non
riusciamo a costruire un programma di medio periodo. Noi
dobbiamo avere il coraggio di costruire una strategia di
medio-lungo periodo per l'agricoltura".
Lo ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano
Giansanti, al forum ANSA.
Secondo Giansanti "abbiamo un lavoro enorme da fare sulle
nuove generazioni. Stanno cambiando i profili nutrizionali,
stanno cambiando gli stili di vita. L'agricoltura può essere uno
straordinario strumento per accompagnare il cambiamento degli
stili di vita soprattutto dei giovani che saranno i consumatori
del domani. Puntiamo a valorizzare le tradizioni del Paese. In
questo lavoriamo anche con la filiera perchè dobbiamo rafforzare
e proteggere il sistema agroindustriale". Secondo aspetto la
transizione energetica. "In questo , siamo e saremo straordinari
interpreti. C'è un dibattito aperto sul fotovoltaico. Ma
comunque l'agricoltura fornisce energia o attraverso la
produzione di biogas elettrico, o di biometano che può essere
usato sulle navi, sulle auto o sui trattori, poi energia
elettrica da fonte solare, da geotermico e dal vento. Quindi in
questo l'agricoltura avrà ruolo strategico". Poi c'è la
transizione ambientale. "L'agricoltura oggi è un serbatoio in
grado di migliorare e mitigare il cambiamento climatico.
L'Italia per un terzo è città, per un terzo agricoltura e un
terzo boschi e foreste. I due terzi del sistema territoriale
italiano è governato da agricoltori. Noi oggi riusciamo ad
abbattere attraverso nuovi modelli agricoli una consistente
quota di Co2 ma ancora oggi questa attività non viene
valorizzata". Ma, dice Giansanti, la sfida più importante "è la
transizione sociale, e l'agricoltura è l'unica attività che
permette la socialità fuori dalle grandi città. Non possiamo
permetterci lo spopolamento e lo svuotamento delle aree interne
del Paese. Gli agricoltori svolgono una tutela del territorio
che è enorme. Va riconosciuta questa centralità".
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