"Capiamo le proteste degli
agricoltori contro le politiche di settore della Ue. Siamo
vicini a loro. La riforma della Pac è inadeguata rispetto alle
esigenze di tutela del reddito agricolo ed è troppo complessa
sul piano amministrativo. L'agricoltura è un settore strategico
per il futuro perché tiene insieme l'aspetto economico e quello
di tutela dell'ambiente". Così Marco Neri, presidente di
Confagricoltura Toscana, commentando le proteste di gruppi di
agricoltori.
Un tema al centro delle preoccupazioni degli agricoltori
toscani, sottolinea in una nota, è la riduzione dei fitofarmaci.
"Bisogna certamente privilegiare le risorse naturali e la
biodiversità - osserva Neri - e in Toscana di sicuro non manca
questa sensibilità. Però al tempo stesso dobbiamo aprire alle
innovazioni, se garantiscono buone alternative alle imprese.
Dire di no a tutto in modo aprioristico non ha senso".
Quanto alla proposta di regolamento in materia di emissioni
industriali licenziata da Parlamento e Consiglio europei, Neri
osserva: "Siamo contrari alla prospettiva di estendere agli
allevamenti una normativa che è per il settore industriale. La
nostra confederazione nazionale lavorerà con il Parlamento e la
Commissione europea che entreranno in carica dopo le elezioni di
giugno per riaprire il dossier e garantire una maggiore tutela
degli allevatori italiani e toscani".
"Centrale - continua il presidente di Confagricoltura Toscana -
anche il tema dell'acqua. Servono incentivi alle imprese per
modernizzare la rete, ma anche alcuni interventi normativi come
il risarcimento danni e la copertura assicurativa. Bisogna anche
qui avere coraggio, innovare, anche attraverso agricoltura di
precisione e formazione". Quanto all'agricoltura 4.0, per Neri
"bisogna orientarci sempre di più su investimenti verso la
transizione digitale ed ecologica, a vantaggio anche delle
imprese della nostra regione. È ovvio che poi ci deve essere una
particolare attenzione alla natura ma non si deve mai
sacrificare l'aspetto produttivo. In Toscana, come in Italia, la
parola d'ordine deve essere equilibrio: sostenibilità ambientale
ed economica non sono in competizione".
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