E' morto l'enologo Ezio Rivella,
aveva 91 anni ed è stato uno dei grandi pionieri dell'enologia
italiana e internazionale. Astigiano di nascita, era stato
presidente di Assoenologi dal 1975 al 1986 che ne ricorda la
storia professionale. Storia contrassegnata anche da un grande
vino, il Brunello di Montalcino, che negli anni '70 contribuì a
creare e diffondere nel mondo. Un'impresa che gli valse il
titolo di "enologo manager", alla luce anche della creazione
della grande Azienda Banfi, proprio a Montalcino (Siena).
Rivella si dedicò alla vitivinicoltura occupandosi sia degli
aspetti tecnici, sia manageriali. E' stato anche presidente per
nove anni dell'Union International des Oenologues, e delegato
ufficiale italiano all'Oiv, dove per sei anni ha ricoperto anche
la carica di vicepresidente. Agli inizi degli anni '90 fu
nominato presidente del Comitato nazionale della Denominazione
di origine dei vini, svolse un lavoro di coordinamento che portò
all'applicazione della Legge 164 sulle Doc. Inoltre Rivella
guidò nel 2001 l'Unione Italiana Vini.
"Ezio Rivella è stato il presidente per eccellenza di
Assoenologi - lo ricorda l'attuale presidente Riccardo Cotarella
in una nota - È stato uno dei protagonisti assoluti
dell'enologia italiana, in particolare negli anni '70, '80 e '90
quando il nostro settore era ancora alla ricerca di un'identità
e di una posizione. Se esiste l'enologia moderna ed evoluta,
motivo principale del rinascimento dei vini italiani, lo
dobbiamo in larga parte a Ezio, autentico pioniere del mondo del
vino. Capace di interpretare la professione con doti manageriali
e imprenditoriali. Così come se oggi Assoenologi è
l'associazione che tutti conosciamo, lo dobbiamo anche al suo
ultradecennale impegno alla guida degli enologi ed enotecnici
italiani, avvenuto a cavallo tra la metà degli anni '70 e '80.
Ci lascia un grande professionista, un amico e soprattutto un
grande uomo".
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