Dopo oltre un anno di prezzi in
costante aumento, a ottobre si registra il primo rientro dei
prezzi per il prodotto olio extravergine nazionale. A renderlo
noto è la Borsa merci telematica italiana (Bmti). In un rapporto
di settore gli analisti registrano che per la prima volta, da
giugno 2022, le rilevazioni hanno mostrato un segnale di rientro
nei valori di scambio degli oli extravergine, e nel complesso,
l'unico dato in rialzo nel mese di ottobre è rappresentato
dall'olio di sansa di oliva raffinato.
Nel dettaglio, si rileva un -2,4% per l'olio extravergine di
oliva con acidità max 0,8%; un -1,3% per l'olio extravergine di
oliva con acidità max 0,6%; un -7,1% per l'olio di oliva
lampante e un +1,2% per l'olio di sansa di oliva raffinato. "Con
riferimento invece al dato tendenziale e relativamente al
confronto tra ottobre 2023 e ottobre 2022 gli andamenti rilevati
mostrano un +62,5% (era +80,7% a settembre) per il dato
dell'extravergine 0,8%; un +67,2% (era +83,5% a settembre) per
il dato dell'extravergine 0,6%; un +60,1% (era +87,2% a
settembre) per l'olio di oliva lampante e un +15,2% (era +18,1%
a settembre) per l'olio di sansa di oliva raffinato".
In generale a ottobre - rileva Bmti - il mercato ha
registrato un rallentamento sostanziale dei prezzi
dell'extravergine, con i valori che sono scesi sotto i 9€/kg. I
rientri-è specificato- sono proseguiti anche nel corso di
novembre, in particolare nella prima metà del mese, con i prezzi
che sono scesi anche sotto gli 8 €/kg. Nelle ultime settimane,
tuttavia, il mercato- segnalano i ricercatori- ha trovato un
nuovo equilibrio, riportando i prezzi di nuovo verso la soglia
dei 9 €/kg.
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