"Immediata sospensione delle
importazioni di tutti gli agrumi provenienti dal Sudafrica e
applicazione da parte dell'Unione europea delle stesse misure
applicate da paesi terzi all'esportazione delle olive colpite da
Xylella". Lo afferma il presidente del consorzio Arancia rossa
di Sicilia, Gerardo Diana, chiedendo "massimo rigore verso gli
agrumi sudafricani".
"I dati ufficiali del portale Europhyt -Traces - spiega Diana
- confermano che, fino a ottobre 2023, sono state individuate 51
partite di agrumi sudafricani colpite da macchia nera degli
agrumi (citrus black spot), un numero che rappresenta già la
cifra più alta mai registrata. Dei 13 casi registrati nel mese
di ottobre in 12 sono avvenuti sulle arance: fatto che sconfessa
la decisione presa dagli esportatori di questo paese e recepita
dalle sue autorità, secondo cui, dal 15 settembre, solo le
arance prodotte in zone del Sudafrica dichiarate indenni da
questa malattia potevano partire per l'Ue".
Diana rilancia anche "l'allarme dell'Organizzazione
interprofessionale spagnola degli agrumi Intercitrus".
"Dobbiamo potenziare al massimo i controlli - sottolinea -
perché si deve assolutamente evitare che queste malattie entrino
nel nostro territorio nazionale".
Per la vice presidente del consorzio, Elena Albertini, "è
necessario insistere sull'applicazione del cold treatment agli
agrumi provenienti da paesi extra Ue". "Il cold treatment -
aggiunge - è obbligatorio già da tempo per le esportazioni di
agrumi dall'Ue verso Usa, Cina e Giappone e la Unione europea
deve fare in fretta passi in avanti perché il trattamento a
freddo sia applicato anche agli agrumi in entrata".
Provocatoria di posizione anche dal vice presidente vicario
del Consorzio Salvatore Scrofani: "per proteggere i nostri
agrumeti - dice - sarebbe opportuno, in ogni caso, vietare il
confezionamento delle arance sudafricane nelle regioni italiane
produttrici di agrumi".
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