Ha preso il via da alcune settimane
la campagna di lavorazione del mais dolce nello stabilimento di
Conserve Italia a Lusurasco di Alseno, in provincia di Piacenza,
dove per l'occasione sono stati assunti 165 lavoratori
stagionali e dove il Gruppo cooperativo quest'anno punta a
lavorare- segnala una nota- 32.000 tonnellate di materia prima
conferita dai soci agricoltori di Emilia-Romagna, Lombardia e
Veneto. E' registrato un netto aumento degli ettari dedicati
alla coltura, che con un +37,5% rispetto all'anno scorso
arrivano a quota 2.200, "tornando così ad avvicinarsi agli
standard degli anni precedenti".
La filiera del mais di Conserve Italia è 100% italiana in
quanto si basa esclusivamente- è sottolineato- sulle produzioni
conferite dai soci agricoltori. La coltivazione si concentra per
il 52% in Emilia-Romagna (soprattutto nelle provincie di
Piacenza e Ferrara), per il 37% in Lombardia (in primis negli
areali di Cremona, Lodi e Bergamo), con una quota del 11% in
Veneto.
"L'anno scorso- commenta Daniele Piva, direttore produzioni
agricole di Conserve Italia- la coltivazione del mais dolce ha
subìto un pesante ridimensionamento a causa delle forti
oscillazioni di mercato dovute allo scoppio del conflitto
russo-ucraino, che ha limitato le esportazioni da quei Paesi
facendo aumentare in maniera considerevole i listini di altre
colture divenute così molto più convenienti per gli
agricoltori". "Nonostante questo, siamo riusciti- aggiunge- a
salvaguardare la storica filiera del mais dolce italiano per
l'alimentazione umana". "Quest'anno - conclude Piva - le
fibrillazioni sono in parte rientrate e Conserve Italia si è
impegnata ad aumentare in maniera importante il prezzo medio del
mais dolce, che raggiungerà i 220 euro a tonnellata per la
campagna 2023 ,+26% rispetto al 2022 e +64% rispetto al 2021, in
questo modo, vogliamo andare incontro alle esigenze del mondo
agricolo alle prese con i rincari ad ogni livello e le
conseguenze di eventi atmosferici sempre più avversi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA