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Rilasciato un antagonista della cimice asiatica

Rilasciato un antagonista della cimice asiatica

Il suo nome scientifico è Anastatus bifasciatus

bolzano, 10 giugno 2020, 21:27

Redazione ANSA

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arriva in Alto Adige antagonista della cimice asiatica (fonte: derivative work: JD, æ, Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

arriva in Alto Adige antagonista della cimice asiatica (fonte: derivative work: JD, æ, Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA
arriva in Alto Adige antagonista della cimice asiatica (fonte: derivative work: JD, æ, Wikipedia) - RIPRODUZIONE RISERVATA

 - Il suo nome scientifico è Anastatus bifasciatus: si tratta di un imenottero che depone le uova nella covata della cimice asiatica, impedendone la nascita. Rilasciando in maniera mirata questo parassitoide autoctono, antagonista naturale della pericolosa cimice asiatica, la frutticoltura altoatesina ha adottato una nuova soluzione per sconfiggere l'insetto nocivo "importato" dalla Cina. Il parassitoide è stato allevato in maniera intensiva nei mesi scorsi a Cesena e rilasciato oggi per la prima volta in un frutteto di Nalles ai margini di un bosco; altri rilasci sono previsti nei prossimi giorni in cinque altre località dell'Alto Adige.

Il progetto è frutto della collaborazione tra Consorzio Mela Alto Adige, Gruppo di lavoro per la frutticoltura integrata (AGRIOS), Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell'Alto Adige e Centro di sperimentazione Laimburg. Georg Kössler, presidente del Consorzio Mela Alto Adige, ha ricordato la sempre maggiore diffusione della cimice asiatica, originaria dell'estremo Oriente e avvistata per la prima volta in Alto Adige nel 2016.

"Il potenziale nocivo della cimice asiatica è enorme, e altrettanto difficile è contrastare la sua diffusione", ha detto Kössler. La costante ricerca di soluzioni ha portato adesso all'individuazione di un antagonista naturale.

La vespa autoctona è stata allevata nei laboratori della ditta Bioplanet di Cesena. Dopo diversi mesi di allevamento, oggi il responsabile tecnico di Bioplanet Stefano Foschi ha portato a Nalles diversi flaconi contenenti ciascuno 250 di questi insetti, molto simili a delle formichine; per ogni ettaro di coltivazione è necessario liberarne un migliaio. Foschi ha ribadito che questi insetti non rappresentano alcun pericolo per l'essere umano, per gli animali e per l'ambiente in generale, soprattutto in un contesto come quello altoatesino: "La loro moltiplicazione invece favorirà un più rapido ripristino naturale dell'equilibrio ecologico". Nelle prossime settimane il Centro di consulenza osserverà con la massima attenzione l'evoluzione dei parassitoidi autoctoni e il loro impatto sulla cimice asiatica, per verificare se l'effetto sperato sarà raggiunto, si legge in una nota.

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