A pranzo e a cena a casa di cuochi amatoriali per vivere un'esperienza culturale nel cuore della tradizione gastronomica italiana più autentica e conoscere il territorio attraverso le storie di chi lo abita. È un trend in crescita sia dal lato dell'offerta sia della domanda, secondo i dati presentati da Cesarine.com, la community fondata a Bologna nel 2004 come Associazione per la tutela e valorizzazione del patrimonio gastronomico culinario tipico d'Italia da Egeria Di Nallo, sociologa, già docente dell'Alma Mater, poi rilevata nel 2014 dall'imprenditore Davide Maggi.
Oggi si contano 1500 cuochi e cuoche "per passione" che ne fanno parte: lo scorso anno hanno aperto le porte di casa per accogliere a tavola 48mila ospiti, +65% rispetto al 2022, raddoppiando il fatturato. Ogni settimana si registrano decine di candidature spontanee.
"Cesarine.com opera in un mercato mondiale che vale circa 130 miliardi, mezzo miliardo in Italia, unicamente digital - spiega l'azienda - e si prepara a portare a termine un piano di acquisizioni a livello europeo che consentiranno a Home Food Società Benefit (la società cui Cesarine.com fa capo), nei progetti per il prossimo triennio, di diventare la prima piattaforma di food experiences a livello internazionale".
Le Cesarine e i Cesarini negli ultimi dieci anni stanno crescendo "in un'ottica di "sharing economy" così che ognuno di loro diventi "un potenziale microimprenditore a casa propria, per il quale la piattaforma e la Community fungono da facilitatori di contatti con potenziali clienti, senza perdere di vista i propri valori fondanti: amore per la cucina, genuinità, cultura gastronomica locale, scambio, umanità, calore".
L'esperienza attrae soprattutto clientela internazionale: americani, canadesi, australiani, tedeschi, nord europei. Le mete più più richieste Venezia, lago di Como, Firenze, la Toscana in generale, a seguire Le Cinque Terre, la Costiera Amalfitana e le altre città d'arte. Trend in crescita per la Sicilia.
In occasione dell'8 marzo Cesarine si affianca a Udi Bologna, sia realizzando la simbolica pasta rossa, sia con l'annuncio di un progetto per insegnare alla detenute come fare la pasta fresca.
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