Rischia di suscitare un'ondata di
malumore fra gli avventori dei pub - istituzione simbolo del
Regno frequentata regolarmente da moltitudini di persone sia per
bere sia come luogo di ritrovo sociale - l'annuncio col quale la
principale catena britannica del settore ha reso noto di voler
aumentare il prezzo della birra, bevanda alcolica nazionale per
eccellenza, negli orari di punta.
A sfidare la platea è stato il management dello Stonegate
Group, titolare di tanti pub etichettati dall'insegna Slug &
Lettuce e dei bar targati con il marchio Yates. L'aumento non è
certo da capogiro, ma si farà sentire sulle tasche di chi
consuma abitualmente: 20 pence in più per una tradizionale pinta
di birra ordinata nei momenti di massimo affollamento dei
locali, nei weekend e fra il tardo pomeriggio e la sera. Per ora
sarà introdotto in 800 dei circa 4000 esercizi commerciali
posseduti dal gruppo Stonegate in giro per l'isola; non senza un
extra ricarico che porterà l'incremento fino a mezza sterlina
nelle giornate in cui sugli schermi dei pub interessati verrà
offerta anche la trasmissione dei match dell'Inghilterra per le
qualificazioni ai mondiali di calcio o per altri eventi sportivi
di punta: limitatamente alla durata delle partite.
L'azienda si è giustificata con la necessità di far fronte
all'impennata ulteriore dei costi di gestione, in un settore
segnato già da anni da scossoni, allarmi delle organizzazioni di
categoria e da chiusure a ripetizione di quote di locali, il cui
numero complessivo è sceso nel 2022 al livello più basso di
sempre nel Paese secondo i calcoli della società di consulenza
Altus Group: impennata innescata dai contraccolpi della crisi
economica e del balzo dell'inflazione dei mesi scorsi, oltre che
della pandemia di Covid. Ha quindi rivendicato una scelta "di
flessibilità" nelle "revisione dei prezzi" destinata a suo dire
a rendere "marginale", circoscritto e parziale l'impatto sui
clienti: anche su quelli che, a prima vista, non sembrano
affatto d'accordo.
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