/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cresce l'export di vino verso il Brasile, Italia quarto fornitore

Cresce l'export di vino verso il Brasile, Italia quarto fornitore

In aumento l'offerta italiana alla fiera Wine South America

BENTO GONCALVES, 14 settembre 2023, 09:56

Redazione ANSA

ANSACheck

Vino: cresce l 'export verso il Brasile, Italia quarto fornitore - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vino: cresce l 'export verso il Brasile, Italia quarto fornitore - RIPRODUZIONE RISERVATA
Vino: cresce l 'export verso il Brasile, Italia quarto fornitore - RIPRODUZIONE RISERVATA

- BENTO GONCALVES - Un mercato da oltre 200 milioni di consumatori, con numeri economici in crescita e buoni margini di sviluppo per l'export del vino italiano. il Brasile rappresenta una "scommessa importante" per Veronafiere/Vinitaly, che alla rassegna partecipata Wine South America di Bento Concalves, nello stato meridionale di Rio Grande do Sul, registra un "numero record di espositori italiani" e "l'entusiasmo" dei produttori brasiliani intenzionati a sbarcare alla prossima edizione della manifestazione di Verona. 

   Nel padiglione tricolore della kermesse, che si chiude domani, sono oltre una ventina gli operatori, in rappresentanza di decine di etichette e varietà, di cui 13 presso lo stand organizzato da Ice/Ita.

   Un afflusso che si spiega anche con la crescita del "4,4% dell'import del vino italiano da gennaio a agosto, rispetto allo stesso periodo del 2022", con un giro d'affari passato da "23,5 a 24,6 milioni di dollari", evidenzia Ferdinando Fiore, alla guida dell'ufficio Ice/Ita in Brasile.

   "Crediamo che anche sul vino ci siano tutti i presupposti per sviluppi futuri", osservano il direttore di Vinitaly Gianni Bruno, e il  membro del Cda della partner di Veronafiere, Milanez & Milaneze, Alessandro Giolai.

   A questo proposito vale ricordare che il Brasile è il quarto mercato per gli italiani nelle Americhe, dopo Stati Uniti, Canada e Messico. E l'Italia figura come quarto fornitore, con una quota del 7%, dietro a Cile, Argentina e Portogallo. "In termini di valori, sono quasi 37 milioni di dollari acquistati dai brasiliani, ovvero circa l'8% del totale importato", aggiunge Fiore.

   Ma ora anche i produttori della Serra Gaucha di Rio Grande do Sul, la capitale dell'uva e del vino del Brasile - meta della grande immigrazione italiana nell'Ottocento, che qui impiantò la coltivazione della vite, e dove si parla il 'talian', l'antico dialetto veneto - sono intenzionati a far conoscere le loro varietà in Italia. E valutano una partecipazione alla prossima edizione del Vinitaly.

   Un risultato dovuto anche al grande lavoro del console generale di Porto Alegre, Valerio Caruso, che fin dal suo arrivo - un anno fa - si è speso per riannodare i legami con il territorio. E che ha valorizzato ancor di più la partecipazione italiana nella Wine South America con un'importante iniziativa di prossimità con le autorità e le comunità imprenditoriali locali. "Siamo orgogliosi che nella culla di una storica e fortissima comunità italo-discendente - osserva il console - si riesca a fare un lavoro di squadra così importante con il sistema Italia, rafforzando le eccellenze italiane e promuovendo quelle gauche".

   Una tendenza che Vinitaly vede di buon occhio. "Nell'ultima edizione della manifestazione a Verona abbiamo avuto circa 33mila operatori da 134 Paesi. La parte del leone la fa l'Italia, che vale il 95% degli espositori, ma vediamo una nuova attenzione per i vini esteri. E i brasiliani che verranno, saranno avvantaggiati, proprio perché sono una proposta alternativa", evidenzia Bruno.

   D'altra parte gli operatori italiani rilevano come il mercato brasiliano presenti alcune sfide e criticità. La vera spina nel fianco sono i dazi. In particolare, per chi decide di non affidarsi alle 'trade' o alle  'comex' brasiliane, il costo dalla partenza dall'Italia all'importatore può lievitare fino al 152%.

   E tra i  principali poli di attrazione per i vini tricolore si segnalano le piazze di San Paolo, Rio de Janeiro, e  Minas Gerais, ma non mancano nuovi e continui spunti, trainati anche dal settore turistico ed enogastronomico del Paese.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza