"Per produrre un chilo di verdura servono 336 litri di acqua, per un chilo di legumi essiccati ne servono circa 4.615, per un chilo di carne di maiale 6.299 e addirittura 15.139 litri per produrre un chilo di carne di manzo - ha dichiarato Marta Antonelli, Direttore della Ricerca di Fondazione Barilla -.
Scegliere una dieta attenta all'ambiente avrebbe un impatto positivo sulla disponibilità di acqua, visto che, a livello globale, l'agricoltura utilizza il 70% dei prelievi di acqua dolce disponibile per l'irrigazione e causa il 92% dell'impronta idrica dell'umanità".
"Adottando una dieta sostenibile - ha proseguito Antonelli -, l'impronta idrica dei Paesi dell'UE28 potrebbe essere ridotta del 23%, mentre una dieta a base vegetale nutrizionalmente equivalente a una a base di proteine animali ridurrebbe l'impronta idrica del 38%. Questo perché un pasto sostenibile richiede all'incirca 1.000 litri di acqua rispetto ai circa 3.000 di un menù "idrovoro". Basterebbe bilanciare gli alimenti durante i pasti, limitando la frequenza degli ingredienti meno vantaggiosi per salute e ambiente a favore di quelli più sostenibili, per risparmiare quindi fino a 4.000 litri di acqua a persona al giorno ed essere parte di un cambiamento globale".
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