Dare gambe da subito al Piano
d'azione nazionale per il biologico, che deve diventare lo
strumento guida per il doppio obiettivo del settore: centrare il
target del 25% di superfici bio in Italia già entro il 2027 e
ridare slancio ai consumi interni in stand-by dal post Covid. È
il messaggio lanciato dal presidente nazionale di
Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, all'apertura della 35°
edizione del Sana. "Chiediamo al Governo di velocizzare
l'iter del Piano, in attuazione della legge sul biologico
approvata dal Parlamento più di un anno fa e degli indirizzi
dettati dalla Ue - ha detto Fini - per dare una strategia
chiara, unitaria e organica a tutto il comparto che parla ai
cittadini-consumatori, aiuta le imprese agricole e potenzia la
sostenibilità".
Per Fini occorre.prevedere misure per stimolare la domanda, a
partire dal marchio Made in Italy che valorizza il ruolo dei
produttori; per sostenere la conversione delle imprese al metodo
biologico e per superare gli ostacoli burocratici; per spingere
su ricerca e innovazione, indispensabili per rafforzare il
contributo del biologico alla sostenibilità non solo ambientale,
ma anche economica. Un Piano, quindi, che consolidi un settore
che conta 92.800 operatori (+7,7% nel 2022) e 2,3 milioni di
ettari (+7,5%), con un'incidenza media sulla superficie agricola
al 19%; il traguardo del 25% previsto dal Green Deal Ue, tra
l'altro, è già superato da sei Regioni (Sicilia, Calabria,
Basilicata, Lazio, Marche, Toscana). Numeri che mettono il Paese
sul podio europeo, ma che devono tornare a riflettersi anche sui
consumi domestici, ridimensionati dal post pandemia e dalla
crisi economica he ha svuotato il carrello bio delle famiglie
(-4,6% nel 2021 e +0,5% nel 2022), fermo a 3,6 miliardi di euro,
dopo anni di crescita praticamente ininterrotta.
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