L'Electronic Entertainment Expo, meglio conosciuto come E3, chiude per sempre. La fiera dedicata al mondo dei videogame, che di norma si svolgeva a Las Vegas, termina i suoi lavori dopo oltre due decenni. "A più di venti anni dalla prima edizione, è giunto il momento di salutarci.
Grazie per i ricordi" ha scritto su X la Entertainment Software Association, organizzatrice dell'evento. A dare l'ultimo colpo alla kermesse videoludica sono state le difficoltà organizzative post pandemia. L'ultima edizione dal vivo è stata nel 2019 mentre negli anni successivi, con la lenta ripresa degli eventi live, le principali aziende avevano preferito tenere appuntamenti indipendenti, contribuendo a indebolire la forza economica dell'E3. In primavera, l'Esa aveva sottolineato che, a seguito del ritiro dei principali nomi per il 2023, l'evento "non ha raccolto l'interesse necessario per permettere uno svolgimento di impatto del nostro settore".
Secondo un report di Engadget, oltre al Covid, un motivo di crisi dell'E3 sta nel fatto che il mercato dei videogame oramai vive di contenuti digitali. Per questo, una fiera che fa incontrare produttori, distributori e rivenditori non ha più molto senso, visto che i consumatori acquistano direttamente i titoli online, tagliando gran parte della filiera. Dal canto loro, marchi come Sony e Nintendo, da tempo, organizzano conferenze dedicate, come lo State of Play e il Nintendo Direct, raccogliendo la comunità di appassionati. Resta a galla il Summer Game Fest di Los Angeles, una sorta di sostituto dell'E3, la cui prima edizione risale al 2020. Anche quest'anno, dovrebbero participare editori importanti, tra cui Capcom, Ubisoft e Microsoft.
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