Scoperti frammenti di ossa, forse le reliquie di un santo, all’interno di un ciondolo medievale trovato tra i rifiuti nella città vecchia di Magonza, in Germania. Li ha identificati il gruppo di ricerca del Centro Leibniz per l’Archeologia e dell’Università di Monaco, che è riuscito a visualizzare il contenuto del ciondolo risalente al 1200, senza aprirlo o danneggiarlo, usando fasci di neutroni. Il lavoro è stato presentato alla conferenza Metal 2022 che si è svolta recentemente in Finlandia.
Trovato nel 2008, il ciondolo è una sorta di porta-reliquie a forma di disco di 6 centimetri di diametro e 1 di spessore, placcato in oro e fortemente corroso dagli agenti atmosferici. “Secoli di corrosione hanno danneggiato pesantemente l'oggetto nel suo insieme e soprattutto il meccanismo di chiusura: aprire il ciondolo avrebbe significato distruggerlo oltre ogni speranza di riparazione", ha detto Matthias Heinzel, uno dei restauratori del Centro Leibniz e tra gli autori dello studio.
Per poter dunque analizzare il contenuto del medaglione i ricercatori hanno eseguito una serie di analisi non distruttive, prima usando raggi X e successivamente con una tomografia a neutroni. Le indagini con neutroni hanno svelato il contenuto mostrando la presenza di alcuni ‘pacchetti’ di stoffa al cui interno sono avvolti dei frammenti di ossa. “Non siamo in grado di dire se queste schegge ossee provengano o meno da un santo e, in tal caso, da quale. Di solito le confezioni di reliquie contengono una striscia di pergamena che indica il nome del santo, ma in questo caso non sembra ci sia”, ha aggiunto Heinzel.
“Consideriamo nostro dovere – ha aggiunto – preservare l'oggetto nella sua autenticità storica il più completamente possibile per le generazioni future e sfruttare le moderne opportunità di indagine non distruttiva”.
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