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Pronto il primo atlante cellulare dei muscoli che invecchiano

Pronto il primo atlante cellulare dei muscoli che invecchiano

Svela diverse strade per migliorare la salute in età avanzata

16 aprile 2024, 08:21

di Benedetta Bianco

ANSACheck

Una coltura di cellule dei muscoli (fonte: Evelyn Ralston, Ph.D., of the NIAMS Light Imaging Section via Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

È pronto il primo atlante cellulare che mostra come cambiano i muscoli umani durante l’invecchiamento e getta nuova luce sui numerosi e complessi processi legati all’età: il risultato si deve allo studio guidato dall’Istituto britannico Wellcome Sanger e dall’Università cinese Sun Yat-sen, pubblicato sulla rivista Nature Aging. Il lavoro fa parte dell'iniziativa internazionale Human Cell Atlas per mappare ogni cellula del corpo umano, che raccoglie più di 3.400 ricercatori da tutto il mondo, e ha permesso di svelare diversi meccanismi che i muscoli mettono in atto per contrastare l’invecchiamento e che potrebbero, quindi, essere sfruttati per migliorare la salute in età avanzata.

I ricercatori, coordinati da Kourosh Saeb-Parsy e Sarah A. Teichmann del Wellcome Sanger e da Hongbo Zhang dell’Università Sun Yat-sen, hanno analizzato campioni di tessuto muscolare prelevati da 17 individui di età compresa tra 20 e 75 anni. Hanno così evidenziato che, con l’invecchiamento, i geni che controllano i ribosomi (organelli cellulari responsabili della produzione di proteine) sono meno attivi, cosa che compromette la capacità di riparare e rigenerare le fibre muscolari, mentre alcune cellule aumentano la risposta infiammatoria, esacerbando il deterioramento muscolare legato all’età.

Tuttavia, per la prima volta, gli autori dello studio hanno anche osservato diversi meccanismi di compensazione. Ad esempio, le fibre muscolari a contrazione lenta, destinate ad attività che richiedono resistenza, cercano di contrastare la progressiva perdita di quelle a contrazione rapida (per gli sforzi che hanno bisogno di più potenza) attivando geni caratteristici delle seconde. Inoltre, i ricercatori hanno identificato delle cellule specializzate che aiutano a ricostruire le connessioni tra nervi e muscoli che diminuiscono con l’età. “Queste scoperte hanno un enorme potenziale – commenta Teichmann – per lo sviluppo di strategie terapeutiche che promuovano un invecchiamento più sano per le generazioni future”.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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