La taurina, un amminoacido prodotto dal corpo umano e noto per essere contenuto in molti alimenti, potrebbe aiutare a contrastare gli effetti dell'invecchiamento, aiutando a vivere in salute e più a lungo. Lo indica la ricerca condotta su topi e scimmie, pubblicata sulla rivista Science e guidata da Vijay Yadav, dell'Università Columbia, con la collaborazione di Giorgia di Lorenzo e Francescopaolo Iavarone, dell'Istituto Telethon di Genetica e Medicina (Tigem) di Pozzuoli. Ma una risposta concreta per valutare i reali benefici sull'uomo sarà possibile solo con trial clinici specifici, che avranno bisogno di anni per essere completati.
"E' un lavoro di grande livello metodologico, basato su una gran mole di dati e test su animali ma non può dare alcune risposte definitiva sull'efficacia della taurina", ha detto all'ANSA Fabrizio d'Adda di Fagagna, dell'Istituto di genetica molecolare (Cnr-Igm) e dell'Istituto Airc di Oncologia Molecolare (Ifom). "Un conto sono i test in laboratorio - ha aggiunto - e un conto la realtà: ogni umano è diverso dall'altro, inoltre alimentazione abitudini possono avere effetti molto importanti nell'annullare eventuali effetti".
Lo studio pubblicato su Science conclude un lungo lavoro di ricerca e test su animali per tentare di comprendere gli effetti della taurina - una molecola piuttosto comune sia nel nostro corpo che negli alimenti - in varie patologie connesse all'invecchiamento, come l'osteoporosi, o la riduzione delle difese immunitarie e del sistema nervoso.
Integrando l'assunzione della taurina, la cui produzione corporea tende a ridursi notevolmente con l'età, i ricercatori hanno verificato un aumento dell'età media dei topi di circa il 16% e una generale migliore salute. Risultati analoghi si sono avuti su alcune scimmie antropomorfe Rhesus.
"Purtroppo applicare ora queste considerazioni all'uomo non è facile", ha osservato d'Adda di Fagagna. Da un lato non sono ancora chiari i meccanismi d'azione basici per cui la taurina produrrebbe questi effetti e dall'altro farne una verifica sperimentale non è facile come sembra.
La taurina non è la prima molecola che sembra poter avere importanti effetti sulla longevità: "l'unico modo per determinarlo sarà fare un trial clinico rigoroso, in doppio cieco, su molti soggetti. A differenza di un topo selezionato geneticamente e la cui vita media è di poche decine di mesi - ha concluso il ricercatore italiano - sull'uomo occorrerà aspettare almeno 30 anni per poterne misurare gli effetti. Un lavoro lungo e molto costoso, ma che confido sarà il prossimo passo dello studio".
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