Sono tre i neonati colonizzati da batteri all'interno del reparto di maternità all'ospedale di Borgo Trento, a Verona. Lo ha riferito oggi il presidente del Veneto, Luca Zaia commentando la notizia di ieri sul contagio. "Sono stati fatti i test di routine - ha spiegato ai giornalisti - e si son trovati tre neonati colonizzati.
Fortunatamente ci viene detto che uno dei tre è stato dimesso, un altro è negativizzato ma è ricoverato per altri problemi, e comunque sono asintomatici". Per quanto riguarda il ceppo batterico "si dovranno attendere ancora dei giorni - ha proseguito Zaia - forse una settimana-dieci giorni, per avere esattamente il ceppo di batterio che è stato trovato. Dopodiché è in corso qualsiasi verifica, perché si ripresenta dopo quattro anni", ha concluso.
Batterio in pediatria Verona, 'tempi lunghi' per capire il ceppo
Richiede "tempi lunghi" l'indagine genomica per stabilire se il batterio individuato nei tre neonati nella terapia intensiva neonatale dell'ospedale di Verona sia dello stesso ceppo di quattro anni fa, il "Citrobacter" che causò un decesso e lesioni in altri bambini.
Lo precisa in una nota l'Azienda ospedaliera universitaria integrata (Aou) veronese.
Mentre le condizioni dei tre bambini positivi ai test non destano preoccupazione, il Pronto soccorso ostetrico ginecologico rimane attivo per le emergenze in gravidanza a qualsiasi epoca gestazionale, e per tutte le gravidanze oltre la 34/a settimana. E' stato attivato il servizio di trasporto in ambulanza per le partorienti pretermine già ricoverate, per le quali i clinici ritengano sicuro il trasferimento in altre strutture venete.
L'allerta era scattata venerdì scorso, quando il sistema di sorveglianza per ingressi e degenti in Terapia intensiva neonatale (Tin), grazie al test avanzato utilizzato per la ricerca di Citrobacter koseri, ha segnalato un risultato anomalo, per la prima volta dopo quattro anni. Questo ha fatto scattare i protocolli rigidi di isolamento e innalzamento della protezione nel reparto (verifiche straordinarie, convocazione Gruppo infezioni ospedaliere e Commissione infezioni ospedaliere). In via precauzionale sono stati immediatamente sospesi i ricoveri delle gravide al di sotto della 33/a settimana di gestazione, poiché i nati prematuri necessitano nella maggior parte dei casi di ricovero in Tin.
L'Aou precisa inoltre che l'acqua distribuita nell'ospedale è sicura perché sottoposta a controlli sistematici, e tutti i punti acqua a cui sono esposti i pazienti sono dotati di filtri anti-batteri. Era stata proprio l'acqua di rubinetto la causa dell'infezione da Citrobacter di quattro anni fa.
I risultati delle indagini sui tre neonati prematuri risultati positivi al batterio hanno ridimensionato l'allerta.
Un neonato è stato già dimesso a casa in buone condizioni, un secondo si è negativizzato e solo uno risulta ancora positivo ma senza segni di infezione, quindi sta bene.
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