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Scattano gli aumenti ai medici, ora si guarda al nuovo status

Scattano gli aumenti ai medici, ora si guarda al nuovo status

Firma finale contratto. Sindacati per ordinamento come i magistrati

ROMA, 23 gennaio 2024, 12:40

(di Manuela Correra)

ANSACheck

Scattano aumenti ai medici, ora si guarda a nuovo status Fonte: Nuthawut Somsuk via iStock - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scattano aumenti ai medici, ora si guarda a nuovo status  Fonte: Nuthawut Somsuk via iStock -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Scattano aumenti ai medici, ora si guarda a nuovo status Fonte: Nuthawut Somsuk via iStock - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Aumenti e percorsi di carriera scatteranno a breve per i medici del Servizio sanitario nazionale. Il 23 gennaio, infatti all'Aran si procederà alla firma definitiva del contratto di lavoro 2019-2021 della Dirigenza medica e sanitaria, ma già si guarda alla prossima tornata contrattuale 2022-24 con i sindacati dei camici bianchi che chiedono anche un ripensamento sullo status della professione: "Chiediamo una sorta di Dirigenza speciale, come per i magistrati", spiega all'ANSA Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l'Anaao Assomed.

Con il nuovo contratto, in busta paga ci sarà un aumento medio di circa 250-290 euro lordi al mese e gli arretrati ammontano a circa 11mila euro lordi. Tra le novità, sono previsti percorsi di carriera ed un netto miglioramento delle condizioni di lavoro, con l'introduzione di un diritto che riconosce le ore lavorate in più e l'obbligo al loro recupero. È stata introdotta per la prima volta una nuova indennità di specificità sanitaria per i profili diversi da quello medico e veterinario, e nel testo ha trovato spazio anche la disciplina del lavoro agile e del lavoro da remoto nonché l'assunzione dei dirigenti specializzandi a tempo determinato. Inoltre sono state introdotte le nuove indennità di pronto soccorso e di specificità sanitaria, in precedenza non previste. Sono state poi ampliate alcune tutele, ad esempio quelle concernenti le gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, le misure in favore delle donne vittime di violenza, le diverse tipologie di assenze. Il contratto riguarda in totale 135mila camici bianchi del Ssn: 120.063 medici e 14.573 dirigenti sanitari non medici, e le risorse ammontano a 618 milioni di euro. La firma definitiva "segna un importante traguardo per Aran e sindacati - afferma il presidente dell'Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, Antonio Naddeo -.

 Oltre ai significativi incrementi stipendiali, vi sono infatti una serie di previsioni normative innovative su orario di lavoro, pronte disponibilità e guardie, che permetteranno una migliore qualità della vita per i medici. Ora, guardiamo alla nuova tornata contrattuale 2022-2024, dove il settore sanità rappresenta una priorità per gli obiettivi fissati dal Governo".

Soddisfatto per la firma definitiva Di Silverio, che parla di un contratto "sicuramente migliorativo": "Ci sono luci ed ombre ma questo è senza dubbio un contratto positivo per vari aspetti. Infatti, abbiamo risolto il problema annoso dell'orario lavorativo eccedente, facilitato l'accesso alle carriere, ridotto la possibilità di utilizzare i medici come globetrotter costretti a spostarsi tra sedi lontane e introdotto e contrattualizzato gli specializzandi". Insomma, "tante novità positive, anche se c'è ancora molto da lavorare per rendere questa professioni più attrattiva". A partire dalla nuova tornata per il contratto 2022-24, per il quale le convocazioni non sono ancora partite. E su questo fronte Di Silverio è critico: "In Finanziaria sono stati stanziati circa 2,4 miliardi che dovranno però servire a coprire il nuovo contratto della dirigenza medica, quello del comparto Sanità ed anche i medici di medicina generale, benchè questi non facciano parte della Pubblica amministrazione (PA). Ovviamente queste risorse sono insufficienti, anche se comprendiamo come gli aumenti vadano spalmati su tutta la PA". Da qui una 'proposta-provocazione' da parte dell'Anaao: "Proponiamo che la Dirigenza medica diventi una sorta di 'Dirigenza speciale' sempre nell'ambito della PA, con uno status a sè, come ad esempio già accade per i magistrati". Questo, chiarisce il leader sindacale, "implicherebbe che i per i dirigenti medici possano essere previste azioni diverse rispetto al resto della PA. Una Dirigenza speciale che consenta cioè un percorso distinto anche in relazione ad aumenti contrattuali e carriere, rendendo di fatto il contratto più libero". "Abbiamo già contattato dei legali e ne stiamo discutendo. L'obiettivo è presentare al governo una nostra proposta per un modello - conclude Di Silverio - di professione più attuale". 
   

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