/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Le mamme curano la salute dei figli, solo il 35% dei casi con i papà

Le mamme curano la salute dei figli, solo il 35% dei casi con i papà

In caso di malattia una famiglia su 3 chiama il pediatra privato

ROMA, 11 dicembre 2023, 12:23

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La cura dei figli in Italia resta ancora una responsabilità prevalentemente materna: il 91% delle madri dice di occuparsi attivamente - da sole o insieme al partner - della salute dei figli, ad esempio contattando il medico e pianificando i vari controlli. Solo il 45% dei padri, al contrario, dice di gestire questo ambito della vita familiare. Nel complesso, in appena il 35% delle famiglie questa responsabilità è condivisa da entrambi i genitori, con un'evidente disparità di genere che fa gravare questo compito soprattutto sulle donne. Sono alcuni dei dati emersi dall'ultima indagine dell'Osservatorio Sanità di UniSalute, la prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti, che insieme a Nomisma ha intervistato un campione rappresentativo della popolazione nazionale.

Emerge anche un altro dato significativo: in caso di malattia dei figli, per quanto il pediatra di libera scelta resti il punto di riferimento (il 30% dei genitori vi si rivolge sempre, spesso il 26%), circa una famiglia su tre (32%) si rivolge però almeno qualche volta a un pediatra privato.
Tre, in particolare, sono i fattori che spingono le famiglie a ricorrere a uno specialista privato per la salute dei propri figli: i tempi di attesa più brevi, citati dal 34% del campione, la maggior facilità di contatto con il medico, indicata dal 32% degli intervistati, e infine la possibilità di svolgere le visite a domicilio (31%). Non a caso, proprio la scarsa disponibilità per visite a domicilio è il principale limite che le famiglie riscontrano nel rapporto col pediatra di libera scelta (citato dal 54% del campione), seguito dalla mancanza di disponibilità a svolgere visite nel weekend (51%) e dalle difficoltà a contattare il pediatra e a prenotare i controlli (36%).
    Infine, secondo il sondaggio si preferisce passare dalla sanità privata anche per alcuni controlli più specialistici: nell'ultimo anno, ad esempio, solo una famiglia su cinque (20%) ha fatto svolgere ai figli una visita oculistica con il servizio pubblico.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza