Oltre 650 studenti delle scuole
primarie e secondarie di Roma sono stati i primi beneficiari del
Piano di Educazione Stradale, presentato oggi al Centro di Guida
Aci di Vallelunga, dal ministero dell'Istruzione e del Merito
insieme all'Automobile Club d'Italia, in collaborazione con la
Polizia di Stato. All'evento hanno partecipato il ministro
Giuseppe Valditara, il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi
Damiani, e il Direttore Centrale delle Specialità della Polizia
di Stato Prefetto Renato Cortese.
Il Piano propone un percorso educativo continuo, dalla scuola
primaria a quella secondaria di primo e secondo grado, con
laboratori didattici per sensibilizzare i ragazzi sulle cause
dell'incidentalità e sull'importanza della tutela degli utenti
deboli della strada. Le attività didattiche sperimentate in
anteprima a Vallelunga saranno replicate dagli istituti
scolastici nei programmi di insegnamento dell'educazione civica,
con particolare attenzione alla salvaguardia del diritto
universale alla mobilità di tutti.
"Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i
più giovani - sottolinea il Presidente di Aci, Angelo Sticchi
Damiani - e costituiscono una piaga sociale ed economica che si
può sconfiggere solo attraverso la formazione e l'educazione di
tutta la popolazione, non solo dei conducenti. L'accordo con il
Mim, per il quale ringraziamo la lungimiranza del ministro
Valditara, è un cardine strategico dell'attività educativa che
Aci da sempre porta avanti nelle scuole, completando l'azione
formativa degli automobilisti prima e dopo il conseguimento
della patente".
"I ragazzi sono i protagonisti di questa iniziativa che si
pone in linea con le campagne di sensibilizzazione sul tema
della sicurezza stradale, messe in campo dal Dipartimento della
Pubblica sicurezza tramite la Polizia Stradale - evidenzia il
Prefetto Renato Cortese - La Polizia Stradale ha intrapreso da
anni un complesso di iniziative per fronteggiare il fenomeno
dell'incidentalità, con campagne di sensibilizzazione e di
educazione alla legalità che coinvolgono soprattutto i giovani -
campanello d'allarme dei dati sull'incidentalità - intervenendo
su più fronti e soprattutto nelle scuole, che ad oggi hanno
raggiunto circa 200.000 studenti. La riduzione
dell'incidentalità stradale richiede strategie di prevenzione
mirate, trasversali e convergenti in un'azione sinergica che
coinvolga tutti gli attori impegnati nel consolidamento di una
cultura della sicurezza stradale".
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