Per Dacia il 2023 sarà un altro anno di soddisfazioni, e non solo per i risultati commerciali che vedono la Sandero sul podio europeo nelle vendite a privati e al secondo posto nella classifica generale, alle spalle di Tesla Model Y.
Lo ha detto oggi Xavier Martinet, responsabile marketing, sales and operations della marca del Gruppo Renault, durante una tavola rotonda in collegamento video.
"Siamo quasi alla fine dell'anno e in Europa cresceremo del 13-14% - ha precisato - con un risultato davvero ottimo in Italia, mercato in cui le nostre vendite sono aumentate del 30%". Un importante balzo in avanti che - ha detto Martinet - "porterà a 650mila immatricolazioni, ma che restano però inferiori al massimo storico del 2019 quando Dacia chiuse con 735mila unità".
Le motivazioni del successo che la gamma Dacia sta incontrando nei mercati europei sono evidenti, a cominciare dai contenuti e dal vantaggioso rapporto tra qualità e controvalore "anche in tempi di inflazione e di conseguente aumento dei listini".
Ma per Martinet è importante anche il contributo dato dalla nuova identità di marca e dal rinnovamento della rete (con 1.000 nuove show-room già attive su 2.000 in oltre 30 Paesi di cui 100 in Italia) e dall'impegno nel far crescere il settore del post-vendita.
"Dacia era già un brand 'smart sales' con la sua semplicità di vendita, adesso vogliamo che diventi 'smart after sales'".
Ed ha sottolineato come rientri perfettamente in questo ambito il programma Dacia Zen appena lanciato in Italia, che prevede una estensione di garanzia che può arrivare a 7 anni / 150 mila km dedicata ai clienti che effettuano la manutenzione regolare presso i centri assistenza ufficiali. Il risultati ottenuti da Dacia - ha detto il responsabile marketing, sales and operations - sono "legati anche ai cambiamenti della tipologia e delle caratteristiche del nostri attuali clienti. Dieci anni fa chi comprava Dacia arrivava dal mondo dell'usato nel 55% dei casi. Ora siamo al 30%. E' interessante notare anche che i clienti che arrivano dalla nostra marca solo il 25%, e quelli che posseggono una Renault un altro 15%. Il restante 60% proviene da altri brand, ed è quindi una clientela di conquista".
Martinet ha anche sottolineato come la fedeltà al brand sia ora molto elevata. "Il 60% dei nostri clienti compra un'altra Dacia, e nel 15% dei casi passa a un modello Renault. Solo il 25% ci abbandona, un valore davvero basso".
Le ragioni di questo risultato sono legate al fatto che un modello Dacia "è facile da scegliere, facile da comprare, facile da mantenere ed anche molto facile da rivendere, visto l'elevato valore che ha il nostro usato".
Guardando ai prossimi anni Martinet ha ribadito come il 2025 sarà per la marca del Gruppo Renaul "l'anno del balzo in avanti" perché a quella data la gamma si sarà arricchita del suv Bigster a presidiare "la fascia d'ingresso del segmento C, che è strategico in Europa".
Il palcoscenico per il reveal di Bigster "potrebbe essere il Salone di Parigi già nell'autunno del prossimo anno" anche se la commercializzazione avverrà, come già precisato, nel 2025.
Prima di allora non mancheranno importanti novità, come la nuova generazione del city suv elettrico Spring ("lo presenteremo nel febbraio del prossimo anno al Ginevra Motor Show per poi andare in vendita sei mesi dopo" ha precisato) così come il nuovo Duster che sarà lanciato nel luglio 2024.
Parlando della futura generazione del Duster Martinet ha anticipato che sarà offerto con motore alimentato a Gpl e che "risponderà alle prossime norme Euro7" così come la nuova Sandero che Dacia lancerà nel primo semestre del prossimo anno.
Restando in tema Duster il responsabile marketing, sales and operations di Dacia ha ricordato che la prevista produzione a Bursa di una versione Renault di questo suv per la Turchia "potrebbe consentirci, se il mercato lo richiedesse, di aggiungere questa capacità per il nostro Duster" che, com'è noto, avrà nello stabilimento in Romania il suo "centro di eccellenza produttiva assieme a Bigster".
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