Sostenere Donald Trump non è
buono per gli affari se vendi auto elettriche che sono lo status
symbol della California ambientalista, impegnata e democratica.
Dati ed esperti di marketing avvertono che è finita la luna di
miele tra la Tesla di Elon Musk e il suo bacino di acquirenti
più naturale: Hollywood. Il cuore ricco e democratico di Los
Angeles sta spendendo milioni per sostenere la corsa alla Casa
Bianca della conterranea Kamala Harris e non ha perdonato a Musk
la sua svolta a destra. Un'occhiata ai parcheggi degli Studios
basta per notare che i posti riservati a VIP e dipendenti sono
una carrellata di Tesla: diversi colori, finiture, modelli e
annate, ma sempre e comunque Tesla. Le cose sono cambiate da
quando Musk, un tempo stimato enfant prodige della Silicon
Valley, è entrato fieramente nell'universo di Trump e, con la
risonanza possibile grazie all'altra sua proprietà, X, ha
avallato teorie cospirazioniste di destra, dato spazio a
messaggi razzisti e antisemiti, denigrato persone trans (inclusa
sua figlia), e sostenuto il ticket repubblicano. Tutte prese di
posizione che hanno creato sdegno nel tempio del politicamente
corretto. "Le vendite di Tesla in California sono calate
del 25% nell'ultimo trimestre", dice Ed Kim, presidente e
analista capo di Auto Pacific, una società di ricerca sulla
mobilità, che nota un aumento nelle vendite di macchine
elettriche di altre marche di lusso come Audi, Bmw e Mercedes o
di altre start-up. "Tesla è uno dei pochi produttori di veicoli
elettrici che sta perdendo mercato in California del Sud". Vista
l'influenza che le star esercitano sui consumatori, l'effetto
del divorzio tra Hollywood e Musk potrebbe diventare pervasivo
anche a livello nazionale e mondiale.
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