Quattro uomini di età compresa tra
i 22 e i 25 anni, tutti di Bitonto (Bari), sono stati arrestati
dagli agenti della squadra mobile con le accuse, contestate a
vario titolo, di furto e riciclaggio di auto: sarebbero i
responsabili di una dozzina di furti avvenuta tra aprile e
maggio dell'anno scorso.
Le indagini sono iniziate dopo la pubblcazione sui social di
un video che immortalava il furto di una Mercedes parcheggiata
sul lungomare di Santo Spirito, a Bari. Nei frame, il bolide con
il finestrino del lato guidatore frantumato, veniva spinto da
una Golf nera risultata poi rubata. Alla guida del Suv, c'era
uno dei presunti autori del furto che assieme al complice ha
percorso qualche chilometro per poi abbandonare il mezzo a
Giovinazzo, nel Barese.
Dopo la pubblicazione del filmato, i poliziotti hanno
iniziato a monitorare l'area a nord del capoluogo dove i furti
di auto erano diventati troppi e così sono arrivati al
gruppetto. Gli indagati, tre dei quali hanno precedenti, sono
stati osservati con pedinamento elettronico con gps e tramite
sistemi di videosorveglianza. Così è emerso che potevano contare
non solo su un collaudato metodo per portare via le auto ma
anche su basi logistiche in cui erano sistemate le auto che
venivano impiegate per i furti oltre a diversi jammer, gli
inibitori di frequenze, e arnesi utili allo scasso.
Gli investigatori hanno accertato che i mezzi rubati venivano
smembrati nelle campagne di Bitonto in pochi minuti: alcuni
pezzi finivano sul mercato nero, altri invece consegnati a
presunti complici di Cerignola, nel Foggiano, ancora da
identificare. Nel corso delle indagini, è stata sequestrata
un'Audi RS3, rubata e con numero di telaio contraffatto, che ha
le stesse caratteristiche di un'auto che più volte era sfuggita
alle forze di polizia con cui aveva ingaggiato spericolati
inseguimenti. Dei quattro indagati, tre sono finiti agli arresti
domiciliari mentre un quarto è stato raggiunto dall'obbligo di
dimora.
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