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Stellantis, Tavares vede i sindacati. Landini, Meloni ci convochi

Stellantis, Tavares vede i sindacati. Landini, Meloni ci convochi

Il ceo di Stellantis sarà a Mirafiori. Venerdì sciopero a Torino

TORINO, 08 aprile 2024, 19:25

Amalia Angotti

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

 L'amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, mercoledì sarà a Torino per il taglio del nastro del nuovo reparto di produzione delle trasmissioni eDct a Mirafiori, che prenderanno il posto dei vecchi cambi legati al motore endotermico. Prima Tavares vedrà i sindacati metalmeccanici che da tempo chiedono di incontrarlo.
Per il leader della Cgil, Maurizio Landini, però, non basta: "Chiediamo da tempo che il governo e la presidente del consiglio convochi l'amministratore delegato e i sindacati perché c'è bisogno di un vero accordo sull'occupazione, sugli investimenti e sulle garanzie per il nostro Paese. Bisogna agire - prosegue Landini - per non essere in ritardo perché il gruppo Stellantis e l'amministratore delegato Tavares in particolare non si è assunto nessun impegno sugli investimenti e sulle produzioni nel nostro Paese. E questo è inaccettabile".
Il futuro di Mirafiori, dove la produzione nel primo trimestre dell'anno si è dimezzata, è al centro delle preoccupazioni dei sindacati che hanno indetto per venerdì 12 aprile una giornata di sciopero a Torino con una manifestazione provinciale alla quale hanno aderito il governatore del Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, esponenti politici e le forze economiche. Tutti chiedono un nuovo modello per Mirafiori, da affiancare alla 500 elettrica e alle Maserati, perché solo così si potrà raggiungere la soglia minima di 200.000 auto prodotte, considerata necessaria per salvare la fabbrica.
"L'incontro con Tavares è una opportunità positiva di confronto - osserva Ferdinando Uliano della Fim Cisl - Sarà l'occasione per ribadire le nostre priorità e richieste per rafforzare la presenza di Stellantis nel nostro Paese ma anche, il ruolo di sostegno che il gruppo deve avere rispetto al settore automotive a partire da Torino e a seguire per tutti i plant ed enti di Stellantis in Italia. La situazione ci preoccupa molto, dai dati da noi rilevati nel primo trimestre, c'è stata una flessione nella produzione di auto del 23%, servono subito nuovi modelli per rilanciare le produzioni italiane e garanzie ed impegni precisi per raggiungere l'obiettivo, annunciato e condiviso, di 1 milione di veicoli". "Siamo lieti di incontrare l'amministratore delegato Carlos Tavares a Torino - aggiunge aggiunge Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm - per approfondire le strategie di Stellantis necessarie a fronteggiare la transizione e per esporre le legittime aspettative dei lavoratori italiani, a iniziare dalla richiesta di un modello in più per Mirafiori a compensazione della sostanziale cessazione della produzione delle Maserati". "Ribadiremo che, per Mirafiori che deve rifiorire - commenta Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic Confsal - è assolutamente necessario si allochi in questo stabilimento l'intera gamma della produzione della 500, cosa che sarebbe possibile con pochi investimenti e sarebbe in grado di saturare l'attuale forza lavoro, in attesa che il piano di rilancio della Maserati entri nel suo pieno vigore".
All'incontro con Tavares ci sarà anche la Fiom che non ha firmato gli accordi con l'azienda per le uscite incentivate dei lavoratori dei siti di Stellantis. "Non c'è più tempo da perdere - dice il segretario nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore mobilità Samuele Lodi - Vogliamo contrattare un accordo quadro generale che dia certezze agli stabilimenti con missioni produttive che cancellino la cassa integrazione e facciano ripartire un ciclo di assunzioni. All'incontro andremo per avere un presente e un futuro a partire da Mirafiori perché le indiscrezioni sulla possibilità di allocare la 500 endotermica finora prodotta in Polonia avrebbe tempi lunghi e non basterebbe a mettere al lavoro tutti a Mirafiori. Servirebbe un nuovo modello e sono necessarie nuove assunzioni anche negli enti centrali. È ora che si ponga fine alla cassa integrazione e ci siano missioni produttive per la piena occupazione". 

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