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Milano terza peggiore al mondo per smog, Sala non ci sta

Milano terza peggiore al mondo per smog, Sala non ci sta

Sindaco, 'dati estemporanei'. Scattano limitazioni in 8 province

MILANO, 20 febbraio 2024, 10:03

Michela Nana

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si scatena la battaglia dei dati sulla qualità dell'aria di Milano, con l'allarme smog che in queste settimane è tornata ad occupare le cronache e a destare preoccupazione. Secondo la classifica della società svizzera IqAir la metropoli milanese risulta in questi giorni la terza città più inquinata del mondo, subito dopo le città cinesi e quelle indiane. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, contesta i dati. A rilevare però il superamento dei limiti previsti per l'inquinamento è anche l'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, tanto che domani in città e altre sette province della Lombardia scatteranno le misure antismog di primo livello.
    La polemica nasce però dalla classifica della società svizzera che misura 'live' la qualità dell'aria e mette Milano sul podio come una delle peggiori: risulta "non salutare", preceduta solo da Chengdu in Cina e da Dhaka in Bangladesh. Al quarto posto, quindi leggermente meglio di Milano, c'è Delhi in India. I dati della società svizzera, che si occupa di sviluppare prodotti per il monitoraggio della qualità dell'aria e per la pulizia dell'aria, sono stati ripotati da molti media e condivisi sui social ma a polemizzare su questo tipo di classifiche è il sindaco Giuseppe Sala. "Sono rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato, io sono anche seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono - dice il sindaco polemizzando con il giornalista che gli ha chiesto conto della classifica -. Noi stiamo lavorando per migliorare l'aria, Arpa dice che è migliorata anche se io sostengo che non è abbastanza. Parliamo di cose serie e questa non è una cosa seria", conclude sottolineando che si tratta di notizie da social.

 


 
    Il sito IqAir, che si basa sull'indice di qualità dell'aria degli Usa (Us Aqi) segnala che la concentrazione di Pm2.5 attualmente è 22,3 volte il valore guida annuale della qualità dell'aria indicato dall'Oms. "L'appello è a seguire i dati di Arpa e a contestare, se mai, le decisioni che prendiamo - prosegue Sala -. Stiamo chiamando anche Regione Lombardia al tavolo perché è chiaro che Milano da sola può fare fino a un certo punto". È solo di pochi giorni fa la polemica accesa, con scambio di battute a distanza, tra Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana che aveva criticato le politiche anti smog del Comune, per poi sentirsi dare del "bradipo" dal sindaco, che a sua volta aveva criticato l'immobilismo della Regione sul tema.
    A segnalare lo stato, scarso, della qualità dell'aria a Milano sono però anche i dati di Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, tanto che domani in città e altre sette province della Lombardia scatteranno le misure antismog di primo livello (con fra l'altro il divieto di circolazione delle auto benzina fino a euro 1 e diesel euro 4 dalle 7:30 alle 19:30 tutti i giorni e non solo dal lunedì al venerdì). La centralina localizzata nel centro di Milano segnava ieri per il Pm10 una concentrazione media di 136 microgrammi per metro cubo, quando il limite indicato dall'Unione europea è di 50, e per il Pm2,5 118 microgrammi per metro cubo, quando il limite indicato dall'Oms è di 15. Per il Pm10 dall'inizio dell'anno ci sono stati 17 giorni di superamento dei valori e per il Pm2,5.
    Legambiente Lombardia segnala da parte sua come la qualità dell'aria in Regione non è mai stata così pericolosa dall'inverno del 2017 e le "istituzioni sono ferme al palo".

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