Il Mondiale 2024 che sta per partire,
la prospettiva Lewis Hamilton targata 2025 e le reazioni di
Leclerc e Sainz alla notizia. A due giorni dal via dei primi e
unici test della Formula 1 in Bahrain (mercoledì prossimo) il
team principal della Ferrari Frédéric Vasseur svela i motivi
dell'affare che porterà a Maranello il sette volte campione del
mondo della Mercedes. "Credo che sia stata una mossa piuttosto
naturale alla fine quella che ha portato in Ferrari Lewis
Hamilton - racconta Vasseur - Ha fatto parte della famiglia
McLaren e poi di quella Mercedes con due percorsi, ma penso che
abbia sempre avuto in mente l'idea che, per chiudere il cerchio,
sarebbe dovuto venire a Maranello. E penso altresì che da parte
nostra sia stato sensato prendere un pilota della sua esperienza
e dal palmares così prestigioso. Credo possa essere un punto di
riferimento per lo sviluppo del team in futuro".
Sull'arrivo di Hamilton, Vasseur spiega anche quale è stata
la rezione dell'attuale coppia di piloti Ferrari: "Sainz ha
capito la situazione e sono sicuro che andrà forte fino
all'ultima curva della stagione. Leclerc è un ragazzo
intelligente. Ha compreso subito cosa potrà ottenere e imparare
da questa collaborazione. La vive più che altro come una
opportunità".
Una stagione di Formula 1 che potrebbe essere condizionata da
quanto sta accadendo in Red Bull con la vicenda di Christian
Horner accusato di comportamento inappropriato da un membro
dello staff. In proposito si è pronunciata anche 'Formula One'
chiedendo alla scuderia austriaca di risolvere le indagini sul
team principal inglese "alla prima occasione. Abbiamo notato che
la Red Bull ha avviato un'indagine indipendente sulle accuse
interne alla Red Bull Racing. Ci auguriamo che la questione
venga chiarita al più presto possibile, dopo un processo giusto
e approfondito. F1 non farà ulteriori commenti in questo
momento". Quando la notizia della vicenda è emersa sul
quotidiano olandese 'De Telegraaf', la Red Bull ha confermato di
aver avviato un'indagine e che stava prendendo la cosa
"estremamente sul serio". Horner, che ha 'supervisionato' sette
campionati del mondo piloti e sei titoli costruttori da quando è
entrato a far parte della squadra al suo arrivo in F1 nel 2005,
nega categoricamente qualsiasi accusa di comportamento
improprio. Al momento del lancio della vettura della scorsa
settimana, il cinquantenne manager ha insistito sul fatto che si
trattava di "business as usual", pur ammettendo che l'indagine
era "una distrazione" per la scuderia.
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