Paragona la Formula 1 attuale ad "un
circo", con regole "strane" in cui si sente "perso", Max
Verstappen, in un'intervista senza peli sulla lingua alla
rivista tedesca 'Auto, motor und sport'. Il tre volte campione
del mondo, pur dicendo di comprendere i motivi commerciali alla
base di certe scelte, non nasconde la sua perplessità su
determinati format introdotti di recente, dalla gara sprint
all'obbligo di usare tre tipi diversi di pneumatici nelle
relative qualifiche, e ribadisce che a suo modo di vedere ci
sono troppi Gp in una stagione.
"Per me ci sono troppe gare e sicuramente ne vorrei meno, ma
non siamo noi a decidere e nemmeno la Fia - afferma l'olandese
rispondendo ad una domanda su quanto sostiene il presidente
della federazione, che vorrebbe meno Gp e più squadre -. Ma io
sostengo sempre: meno gare, più qualità. E le squadre? Solo se
sono di buona qualità e non si limitano a riempire il campo".
Verstappen continua poi con le sue critiche alla gara sprint,
che "vista da puro pilota toglie parte della magia, quella che
per me mi dava da bambino accendere la tv e vedere la griglia di
partenza chiedendomi come andrà a finire. La sprint ti consente
invece più o meno di sapere cosa accadrà il giorno successivo, a
meno che non si verifichino circostanze particolari. Inoltre, il
vincitore ottiene solo otto punti e le differenze rispetto al
secondo o al terzo non sono grandi quindi in genere non ha molta
importanza".
Il campione della Red Bull vorrebbe anche che nel weekend
della sprint ci fossero due parchi chiusi distinti, uno relativo
alla gara della domenica e uno a quella del sabato "dato che se
sbagli il venerdì resti bloccato in una certa configurazione
della monoposto per il resto del fine settimana. Fa schifo,
perchè se sei sulla strada sbagliata, non puoi uscirne", Infine,
Verstappen è contrario anche al formato della sprint shootout,
la qualifica breve per la sprint: "Non mi piace il formato con
mescola medio-medio-morbido. Già non sai cosa fare. Solo un giro
veloce? Oppure veloce, lento, veloce? Perché abbiamo bisogno di
tutte queste cose strane? Anch'io mi chiedo quali siano le
regole adesso. Mi sento perso. È come un circo".
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