Si sono aperti oggi gli Electric Days 2024, a Roma, precisamente all'Eur, attraverso interventi moderati dall'ideatore dell'evento, Alessandro Lago, direttore responsabile dell'edizione italiana di Motor1.com. Il tema della giornata inaugurale della manifestazione legata alla mobilità sostenibile è stato quello della contro transizione, perché, come afferma lo stesso Lago: "C'è un clima di sfiducia verso l'elettrico, sui social i commenti spesso sono sfavorevoli, anche verso i giornalisti". Si tratta di un'insofferenza che sfocia nell'attualità, anche attraverso i cosiddetti "meme" sui social, come l'utilizzo dell'immagine di Greta Thunberg su un'auto termica. E poi va a contagiare la politica che viene contaminata da questo mood. "Questo problema - aggiunge Lago - va riconosciuto, per gestire il cambiamento". Tra i relatori Massimiliano Dona, presidente dell'unione nazionale dei consumatori, ha sottolineato come i sondaggi e le domande poste via social, principalmente attraverso Instagram, abbiano svelato una vastità d'opinioni nella quale è possibile trovare individui che ritengono la transizione energetica troppo lenta, altri che la considerano troppo veloce, persone che la valutano dolorosa nel breve termine e ottima nel futuro, ed altre che si scagliano contro le infrastrutture. Poi, ci sono coloro che si ritengono favorevoli ad un cambiamento che venga effettuato nel modo giusto. Insomma, un panorama di considerazioni differenti, che evidenziano una certa confusione di fondo in merito alla transizione energetica. Spesso, come ha spiegato Yari Brugnoni, co-founder di not just analytics, sono gli algoritmi che generano contenuti social pensati per assecondare l'utente, e per divulgare informazioni il più rapidamente possibile, a dar vita ad informazioni di bassa qualità, per perseguire l'obiettivo di invogliare chi utilizza i social network a rimanere sulle piattaforme per scopi pubblicitari. Quindi, se la transizione energetica ci fa paura, l'algoritmo ci rassicura, proponendoci contenuti in linea con il nostro pensiero avverso a questa fase di cambiamento. Dietro a questa resistenza evolutiva, ha reso noto il professor Bruno Mazzara, docente di psicologia sociale, ci sono fortissime influenze di tipo economico e politico, soprattutto da parte di chi ha interesse nei combustibili fossili, ed una certa reticenza dell'individuo nel cambiare abitudine.
Abbandonare il petrolio per andare alla ricerca di nuove fonti d'energia è un qualcosa che va a scardinare equilibri in atto da anni. Alessandro Macina, giornalista e scrittore, autore del libro "Chi ha paura dell'auto elettrica" è andato ad elaborare gli 8 pregiudizi più comuni verso l'auto a batteria fornendo anche risposte pratiche per l'automobilista che si approccia a questa tecnologia, per contrastare un accanimento particolare del nostro paese verso l'auto elettrica, in cui questa avversione va contestualizzata. "Il ruolo della comunicazione è fondamentale - conclude Mazzara - per sfatare il negazionismo di fondo che imperversa.
Il segreto è trasformare il messaggio dalla transizione ecologica è purtroppo necessaria, in la transizione ecologica è desiderabile". In che modo? Ad esempio elencando i vantaggi che questa comporta, come un recupero dello spazio vitale dell'individuo ed i minor costi di manutenzione delle auto elettriche, per rimanere nel campo dei trasporti privati. Infine, Titti di Salvo, Presidente del IX Municipio Roma Eur, ha indicato le scuole come ambienti in cui i comportamenti possono essere veicolati al meglio attraverso informazioni sicure.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA