"L' impianto della nuova
bioraffineria di Livorno avrà un volume di produzione di 500.000
tonnellate all'anno di carica, sostanzialmente per la produzione
di Hvo, cioè il diesel di origine biologica che può essere
utilizzato da subito nelle nostre automobili e soprattutto
utilizzando la filiera già presente in termini di distribuzione
di motori a combustione interna". Lo ha confermato a Livorno
Pietro Chèrié, direttore della raffineria Eni di Livorno al
termine dell'incontro in prefettura in cui è stato illustrato il
progetto della nuova bioraffineria nell'attuale sito di Eni.
"Oggi - ha proseguito Chèrié - abbiamo presentato il progetto
della bioraffineria, ma soprattutto condiviso i vari passaggi
che abbiamo fatto con le istituzioni nazionali, regionali e
locali che ci hanno portato ad avere l'autorizzazione Via
ottenuta all'inizio di settembre. Il progetto lo vogliamo
costruire assieme - ha sottolineato - per essere pronti nel 2026
a mettere in marcia la bioraffineria". Erano presenti oltre al
prefetto Giancarlo Dionisi e il questore Giuseppina Stellino, il
presidente della Regione Eugenio Giani, il sindaco Luca Salvetti
e l'assessore Federico Mirabelli. "Il progetto consiste nella
realizzazione all'interno del sito di Livorno di una
bioraffineria per la produzione di combustibili a basso
contenuto di impronta carbonica - ha spiegato Chèrié -
Sostanzialmente biocarburanti derivanti da materie prime
biologiche e rinnovabili. Considerate che i biocarburanti hanno
un'impronta carbonica tra il 65 e il 90% inferiore a quella di
un combustibile tradizionale, per cui sono un vettore energetico
utilizzabile da subito che consente una riduzione significativa
dell'impatto carbonico". Si stima un investimento superiore ai
500 milioni di euro nel periodo di realizzazione della
bioraffineria che coinvolge tutto il sito attuale. "La cosa
significativa di questo progetto - ha proseguito il direttore -
è che noi ci trasformiamo in bioraffineria, mentre continuiamo
la marcia di alcuni impianti del ciclo carburanti. Abbiamo
fermato alcuni impianti del ciclo lubrificanti che verranno
riutilizzati nel progetto della bioraffinazione dando così anche
nuova vita alle strutture esistenti, ma soprattutto abbiamo reso
disponibili risorse presenti in raffineria altamente qualificate
che ulteriormente verranno formate per la realizzazione del
progetto".
"I livelli occupazionali noi prevediamo che sostanzialmente
rimarranno inalterati a regime quando avremo la bioraffineria",
ha anche detto Pietro Chèrié, direttore della raffineria Eni di
Livorno al termine dell'incontro in prefettura in cui è stato
illustrato il progetto della nuova bioraffineria. "Fatto salvo
il periodo di costruzione - ha aggiunto -, in cui ovviamente,
come è facilmente immaginabile, ci sarà un incremento
dell'indotto per la realizzazione dell'impianto con picchi di
circa 1.000 persone nel 2025, per cui sono impatti occupazionali
estremamente positivi per il territorio".
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