Tutto è cominciato con lo sviluppo elettrico degli autoveicoli e dei loro motori, quello del fondatore Robert Bosch quasi 140 anni fa. Poi c'è stata la rivoluzione digitale che ha messo a disposizione del mondo automobili 'pilastri' come l'Abs, l'Esp, il Motronic e il Common Rail.
Ora il colosso tedesco dell'innovazione e dei servizi Bosch è di nuovo protagonista di un terzo decisivo momento di evoluzione della mobilità, quello dei cosiddetti veicoli definiti dal software.
Come ha sottolineato il presidente di Bosch, Stefan Hartung nel corso dei Tech Days che si sono svolti in differenti location attorno Stoccarda "Il nostro software è una tecnologia 'Inventata per la vita' che rende più sicura e migliore quella dei nostri clienti".
Nel ribadire che Bosch si avvale per lo sviluppo dei software di 48mila collaboratori, di cui 42mila nel settore Mobilità, Hartung ha detto che "In futuro, le automobili saranno perfettamente integrate nel mondo digitale". Ed ha sottolineato un primo vantaggio che ne deriverà, cioè che "proprio per questo saranno più di ogni altra cosa: aggiornabili", Lo ha spiegato Markus Heyn, membro del consiglio di amministrazione di Bosch e presidente del settore aziendale Mobilità. "Le auto otterranno nuove funzioni non visitando un'officina, ma tramite un aggiornamento software 'over the air'. La tecnologia Bosch farà sì che le auto invecchino più lentamente".
"Siamo agli albori dell'era del veicolo definito dal software", ha detto Heyn ricordando che "con i moderni computer per veicoli, Bosch ha generato un fatturato appena sotto ai 4 miliardi di euro solo negli ultimi tre anni. Questo con l'obiettivo di arrivare al 2030 con xxx miliardi di ricavi legati al software.
Ma il Gruppo di Stoccarda, che fa capo - va ricordato - ad una fondazione e quindi impiega i ricavi anche per diffondere democraticamente il progresso tecnologico, ha delineato per sfruttare il potenziale del software una precisa strategia.
"Occorre andare oltre i confini aziendali - ha detto Hartung - software e i servizi digitali sono ormai diventati i pilastri del successo aziendale di Bosch".
"Rappresentano la forza trainante e il facilitatore dell'innovazione oltre i confini dell'azienda e del settore auto. Per mettere a frutto l'enorme potenziale del software e dell'intelligenza artificiale, abbiamo bisogno di partenariati tra pari".
il presidente di Bosch ha sottolineato che "quasi nessuna azienda può gestirlo da sola. In questo contesto, il software open source offre un modo particolarmente utile per mettere in comune le competenze per risparmiare sui costi e per creare soluzioni standardizzate".
"Anche la politica - ha detto Hrtung - può svolgere un ruolo importante nel campo dell'intelligenza artificiale, che sta diventando sempre più importante per lo sviluppo di software. Le aziende hanno bisogno di certezza nella pianificazione. Ciò vale anche per la legge sull'AI recentemente approvata dall'Unione Europea." Ora l'Unione Europe "deve ora tradurre rapidamente la legge sull'intelligenza artificiale in norme, poiché la regolamentazione, sebbene sia necessaria, non deve rallentare inutilmente il ritmo della tecnologia". Ed ha ribadito che "l'era della mobilità definita dal software inizia qui".
Un recente studio di McKinsey stima che il mercato globale del software e dell'elettronica automobilistica raggiungerà i 462 miliardi di dollari entro il 2030.
La tendenza - evidenziata già dal 2023 - è che la quota di software nei veicoli triplicherà ogni anno. "Bosch vuole far parte di questo mercato in crescita e rimanere il partner di riferimento per le case automobilistiche di tutto il mondo.
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