Crescita record a novembre per i
veicoli commerciali con 19.150 immatricolazioni, il 51,7% in più
dello stesso mese 2022, la crescita più elevata dell'anno. I
primi 11 mesi chiudono a +21,9% con 178.806 unità. Per l'intero
2023 si prevede una crescita del 24,4% con 200.000 veicoli
commerciali immatricolati, oltre 39.000 in più del 2022. Il
mercato del trasporto merci leggero nel 2023 si riporterebbe
così al di sopra del risultato del 2019 (+6%). Nel 2024
invece il comparto dovrebbe risentire del rallentamento del
ciclo economico, che inciderà sugli investimenti, attesi in
calo. Sarà però influenzato positivamente da gare per il rinnovo
di grandi flotte e da una certa disponibilità di contratti
inevasi, per cui si ipotizza per il 2024 una crescita del 2,6%
con 205.000 veicoli immatricolati. Continua a restare fermo il
fondo incentivi per i veicoli elettrici che, a poche settimane
dalla fine dell'anno, presenta ancora un avanzo del 92%, che fa
prevedere un residuo inutilizzato di 13,7 milioni sui 15 milioni
complessivi di dotazione. "La transizione energetica si è
incagliata anche nel comparto dei veicoli commerciali, e
l'accoglienza molto fredda degli incentivi dimostra che il
relativo schema non sta funzionando e richiede una opportuna
revisione, come chiediamo da tempo", afferma il presidente
dell'Unrae, Michele Crisci. "Le nostre proposte - ribadisce
Crisci - prevedono: l'eliminazione dell'obbligo di rottamazione
per i veicoli elettrici; l'estensione ad alimentazioni diverse
dall'elettrico, compreso il diesel, a fronte di rottamazione,
con importi decrescenti in funzione dell'alimentazione e della
massa; l'estensione alle società di noleggio, canale che può
contribuire ad accelerare la transizione energetica". Il
presidente dell'Unrae ribadisce la necessità di una larga
diffusione delle infrastrutture di ricarica, accordando un
credito d'imposta al 50% per gli investimenti privati in
ricariche fast (oltre 70 kW) dal 2023 al 2025.
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