Audi chiude un anno "molto positivo" e l'Italia si conferma quinto mercato per la casa dei quattro anelli. "Nel 2023 siamo cresciuti del 27% di immatricolato, rispetto ad un mercato che sta facendo +20%", dice il direttore di Audi Italia Fabrizio Longo, in una conversazione con i giornalisti a margine del test drive sulle strade emiliane della Q8 Tdi, il suv ammiraglia. E gli ultimi tre anni, nonostante la pandemia, la crisi dei semiconduttori e le instabilità internazionali sono stati quelli di maggior crescita guardando agli ultimi dieci. Con un piano di investimenti di 28 miliardi in quattro anni.
"Non c'è un modello che ha fatto un exploit, ma tutta la gamma ha prodotto grandi risultati", spiega Longo: da A1 e Q2, quindi la famiglia sportback, e poi la parte più alta del mercato e le supersportive Rs "che hanno dato forti riscontri": numeri che consentono di essere per il quattordicesimo anno di fila leader di mercato del segmento premium.
Pur in un mondo dell'auto sempre più tecnologico, rimane centrale l'emozione: "Io sono ancora convinto che la prima cosa in una vettura sia la dimensione estetica. Ci saranno stilemi diversi, legati all'elettrico e il mondo del design si sta adattando. C'è un'emozione che rimane, legata al piacere di guida, alla prestazione, alla bellezza estetica, ma ci sarà anche una forma di emozione legata al digitale, non meno accattivante. Penso per esempio a quello che faremo sul Q6, in tarda primavera. Un abitacolo che accompagna le persone durante un lungo viaggio in modo immersivo, con dispositivi, per esempio, che consentiranno di ascoltare la musica, ciascuno a bordo autonomamente". E poi il progetto della F1, nel 2026: "Stiamo già affinando non solo la squadra, ma tutto quello che serve per essere pronti sulla griglia di partenza".
Il direttore di Audi Italia si è soffermato anche sul tema della transizione verso l'elettrico, spiegando qual è la posizione di Audi: "Servirebbe - ha detto - una riflessione più organica, per agganciarsi ad un treno che si chiama transizione tecnologica e che è oggetto di una discussione a volte ideologica e che rischia di far perdere anni. Ritengo opportuno un approccio pragmatico e sistemico: l'elettrico, in termini di efficienza, è l'unica alternativa praticabile. Certo, può essere affinabile, migliorabile, ma d'altra parte il rischio di un approccio attendista è quella di pagare in termini di autosufficienza del sistema".
Attualmente, ricorda, le stazioni di ricarica sono 47mila in Italia, "due anni fa erano la metà: è ovvio che quelle Hpc sono fondamentali, ma adesso le infrastrutture ci sono" e ci saranno sempre di più. "Abbiamo clienti che sono già al secondo giro nell'elettrico". Per il 2024, oltre al Q6, è previsto l'arrivo della A6 e-tron: "Prodotti con con cui andremo sempre più a rafforzare la nostra presenza", conclude.
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