Nuovo mega investimento post Brexit nel settore auto britannico, a dispetto delle aspettative negative sollevate da più parti negli anni scorsi dopo il divorzio di Londra dall'Ue. Questa volta ad aprire i cordoni della borsa è il colosso giapponese Nissan, che ha annunciato piani per la realizzazione di altri due modelli di vetture elettriche nel suo storico impianto di Sunderland, nel nord dell'Inghilterra, con stanziamenti pari a 1,12 miliardi di sterline (quasi 1,4 miliardi di euro). L'impianto britannico - il maggiore della casa nipponica in Europa - produrrà la versione elettrica di Juke e Qashqai, modelli bestseller di Nissan nel vecchio continente, nell'ambito di un progetto destinato a dare lavoro ad altri 6000 addetti nel Regno e a contribuire al percorso verso la 'transizione verde' dell'azienda imposta dagli impegni in materia di emissioni zero di CO2, sullo sfondo del futuro bando totale dei veicoli a benzina o diesel: fissato nel Paese dal governo conservatore di Rishi Sunak per il 2035, stessa scadenza dell'Ue, dopo che inizialmente il predecessore Boris Johnson aveva annunciato addirittura l'intenzione di anticiparlo al 2030. "E' esaltante, i veicoli elettrici sono al cuore dei nostri impianti per raggiungere la carbon neutrality," (ossia l'impatto zero sul clima), ha commentato il presidente e amministratore delegato di Nissan, Makoto Uchida. ""Con le versioni elettriche dei nostri modelli europei di punta, acceleriamo verso una nuova era per Nissan, per l'industria dell'auto e per i nostri clienti", ha aggiunto. Con questo investimento, hanno sottolineato a loro volta fonti del governo Tory, la Gran Bretagna rafforza il suo "ruolo leader nell'elettrico" europeo, in ambito auto, dopo il recente maxi stanziamento da oltre 4 miliardi annunciato dal gigante indiano Tata: che ha scelto l'isola invece della Spagna per la realizzazione del suo maggior impianto continentale per la produzione di batterie automobilistiche. "L'investimento di Nissan - ha esultato il primo ministro Sunak - è una nuova imponente dimostrazione di fiducia verso l'industria dell'automotive nel Regno Unito, che già contribuisce per ben 71 miliardi di sterline all'economia nazionale" in termini di Pil annuale. "Sunderland - ha concluso Sunak - si assicura senza dubbio un futuro da Silicon Valley sul fronte dell'innovazione e della manifattura dei veicoli elettrici".
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