Renault utilizzerà le capacità e le opportunità offerte dalla controllata Ampere (dedicata al mondo delle auto elettriche) per rivoluzionare il mercato delle auto 100% a batteria, sia dal punto di vista dei costi e dei profitti industriali sia per ciò che riguarda la 'democratizzazione' di questa soluzione, al momento attuale ancora troppo costosa.
Lo ha detto oggi Luca de Meo, ceo di Renault, durante il capital market day Ampere. "Nello spirito più puro di Renault - ha sottolineato de Meo - Ampere è progettata per rendere le auto elettriche e connesse accessibili a tutti, soddisfacendo gli imperativi della transizione energetica e cogliendo le opportunità di crescita del mercato".
Ampere punta innanzitutto a ricercare l'eccellenza nella tecnologia e nell'esperienza del cliente: due piattaforme native per veicoli elettrici, una forte gamma di sette veicoli, una nuova generazione di architettura elettronica centralizzata, una suite software di fascia alta, basata su Android, e il fornitore e l'ecosistema di produzione di veicoli elettrici più compatti ed efficienti, tutti creati in Europa.
Luca de Meo è stato preciso: "con veicoli ad elevate prestazioni, prezzi competitivi, un marchio forte e servizi di alta qualità, Ampere è ben posizionata per catturare la crescita del mercato europeo dei veicoli elettrici. Puntiamo a una crescita media annua dei suoi ricavi del 30% tra il 2023 e il 2031. Dai 10 miliardi di euro nel 2025 con 4 modelli elettrici, Ampere crescerà a oltre 25 miliardi nel 2031 con un portfolio di 7 modelli competitivi".
E grazie al piano di riduzione dei costi del 40% che sarà attuato "in una generazione, quindi al traguardo del 2027/2028", Ampere potrà essere in grado di "ridurre gradualmente i prezzi dei suoi veicoli migliorando al tempo stesso i margini" puntando ad essere in pareggio nel 2025 - sia sul margine operativo che sul flusso di cassa libero - che a un margine operativo superiore al 10% dal 2030.
Per democratizzare le auto elettriche in Europa ed ampliare così la base dei clienti Ampere sfrutterà la posizione consolidata del Gruppo Renault nel segmento B e nel segmento C che insieme nel 2030 rappresenteranno il 75% del mercato europeo dei veicoli elettrici con una crescita di circa il 25% all'anno.
Questa opportunità - ha sottolineato de Meo - potrà essere colta raggiungendo la parità di prezzo tra modelli elettrici e termici a fronte della concorrenza nei segmenti B e C. Ampere dispone già di un grande vantaggio competitivo con la piattaforma AmpR Small per il segmento B (ex CMF-B EV) e la AmpR Medium per il segmento C (ex CMF-EV).
Ma Ampere ha anche una chiara tabella di marcia per ridurre i propri costi. Entro il 2027/2028, quando arriverà la 2a generazione di Mégane E-Tech e Scenic E-Tech preservando i margini.
I costi complessivi saranno ridotti del 40% grazie al miglioramento del sistema propulsivo (-50% batteria e -50% motore elettrico) e ad una riduzione del 25% del costo delle piattaforme e del 15% sui costi della carrozzeria e dell'abitacolo.
Nel segmento B, Ampere lancerà Renault 5 nel 2024 - con un reveal a febbraio al Salone di Ginevra - ad un prezzo d'ingresso intorno ai 25.000 euro. A questo modello seguirà la Renault 4 nel 2025. E l'anno successivo arriverà poi un'altra auto fatta rivivere in chiave solo elettrica attingendo alla grande storia della Losanga.
E' la Twingo che oggi Luca de Meo ha svelato a sorpresa (il modello, sviluppato in soli 2 anni era conosciuto fino ad oggi come Legend) che verrà proposta appunto dal 2026 con un prezzo inferiore a 20.000 euro. L'auto, di cui non sono stati rivelati dettagli tecnici, si ispira nella carrozzeria all'ormai iconica Twingo del 1993.
Il ceo di Renault ha spiegato che questa 'democratizzazione' della nuova Twingo sarà raggiunta proprio con un radicale taglio dei costi (50% di materiali in meno rispetto ad un modello corrispondente) e si baserà su un sistema propulsivo molto efficiente, con un consumo di soli 10 kWh ogni 100 km.
Una offensiva mirata e basata sulla nuova organizzazione concentrata in Ampere, quella spiegata da de Meo, che potrà contare sulla collaborazione di partner tecnologici del livello di Qualcomm Technologies e Google e - sul piano finanziario - dei capitali che arriveranno con la prossima quotazione in Borsa e con cui Renault punta a raccogliere 8-10 miliardi di euro.
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