Vivere il ciclismo in una modalità sempre più sostenibile e migliorando le soluzioni di mobilità leggera. Sono gli obiettivi di Giro-E, l'esperienza in e-bike che accompagna il Giro d'Italia dal 4 al 26 maggio 2024.
Il Centro nazionale per la mobilità sostenibile (Most) è 'innovation mobility partner' di questa iniziativa, organizzata da Rcs Sport, nata da un bando interno a Most guidato dall'Università degli studi di Bergamo, con il professor Paolo Malighetti, in collaborazione con l'Università degli Studi di Brescia e l'Università degli Studi di Cagliari. Il progetto si distingue per unicità, innovazione e sostenibilità, con un finanziamento fino a 500.000 euro per iniziative ad alto impatto mediatico.
Grazie alla sensoristica 'on board', tra cui accelerometri, giroscopi, telecamere e sensori ambientali, applicata su due bici Olmo, è possibile il monitoraggio e il miglioramento delle prestazioni smart-bike. Queste tecnologie consentono il controllo motore, la dinamica del veicolo, l'object detection e il surface monitoring. È stata inoltre sviluppata una stazione di ricarica semovente con 8-10 stalli alimentati da pannelli fotovoltaici, caratterizzata da elevata mobilità e interconnessione. A questa si aggiunge un prototipo più leggero e portatile, di circa 20-30 kg, in grado di ricaricare una bici e cellulari. "Il Giro-E rappresenta un banco di prova straordinario per le tecnologie che stiamo sviluppando all'interno del Centro - ha dichiarato Gianmarco Montanari, direttore generale di Most -. Siamo lieti di mostrare come l'innovazione può migliorare l'esperienza ciclistica e promuovere la mobilità sostenibile".
"Il progetto- ha sottolineato Malighetti - è un esempio virtuoso che unisce la ricerca applicata a un nuovo modo di comunicare e testare le attività scientifiche su un tema che interessa e coinvolge la quotidianità di molti cittadini ed è centrale per la mobilità sostenibile, dal cicloturismo alla mobilità urbana". "Il progetto - ha aggiunto - ha permesso agli studenti e ai giovani dottorandi e ricercatori dell'Università di Bergamo, Brescia e Cagliari di promuovere la ricerca scientifica e interagire direttamente con gli utenti nelle 20 tappe del Giro-E, mostrando dal vivo i prototipi in via di sviluppo e promuovendo attività di coinvolgimento e di raccolta dati mediante le attività allo stand. Entusiasmante è stata la reazione delle aziende che hanno collaborato e contribuito alle attività sperimentali con grande interesse.
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