La sostenibilità è un tema portante e non è stato spazzato via dalla pandemia: una maggiore sensibilità sembra ormai acquisita per la maggior parte delle persone ed è diventata di conseguenza anche un impegno per le aziende poichè a marchi sostenibili sempre di più si orientano le persone nelle loro scelte in ogni campo.
Indici e certificazioni si sono moltiplicati in questi ultimi anni in cui sostenibilità è un fattore decisivo nella carta d'identità delle aziende, vero o falso che sia vista la pratica cosiddetta del greenwashing, ossia della superficie 'verde' a mistificare una realtà che non lo è affatto.
La sostenibilità è il grande tema del settore del fashion in particolare. "L'industria ha finalmente accettato la sfida. Molte aziende hanno preso impegni, la maggior parte fino al 2030. Ora stiamo entrando in una fase in cui l'industria deve mantenere queste promesse. D'altra parte, il pianeta non può permettersi un'industria che non sta facendo progressi. I consumatori sono diventati più esigenti. Durante la pandemia le persone - osserva Achim Berg analista di McKinsey commentando il rapporto The State of Fashion 2022 - hanno avuto più tempo per pensare ai loro modelli di consumo. Abbiamo assistito a un grande cambiamento, in particolare nell'Europa occidentale e nel Nord America, nel modo in cui i consumatori pensano alla sostenibilità e a ciò che chiedono ai marchi. I “passaporti dei prodotti” digitali, che contengono dati su come sono nati i prodotti e sul loro impatto sull'ambiente e la tracciabilità sono i due grandi temi quando si parla di sostenibilità. La digitalizzazione sarà una leva fondamentale in questo caso: da un lato, fornire la necessaria trasparenza lungo l'intera catena del valore e, dall'altro, fornire tali informazioni a un consumatore sempre più esigente che desidera tale trasparenza in un mondo di filiere molto complesse. Quindi tutto ciò richiede l'uso della tecnologia per fornire la trasparenza e l'affidabilità di cui hai bisogno per guidare il business".
In un'epoca corrente di maggiore consapevolezza non meraviglia che la Generazione T (ovvero quella degli utenti di TikTok, che secondo una ricerca di Kantar ha una audience globale più ampia di quanto si possa immaginare: 32% ha tra i 25 e i 34 anni; mentre il 35% ha più di 35 anni ma certo la maggior parte sono giovanissimi) ne discuta sulla community che è diventata il principale canale di discussione sui temi green, secondo solo ai canali di news come emerge dalla ricerca #EcoTok: la sostenibilità allo specchio presentata da TikTok e Omnicom Media Group.
L’hashtag EcoTok ha già registrato 458.7 milioni di visualizzazioni, evidenziando da subito il forte interesse degli utenti della piattaforma in merito alle tematiche green. Il 63% della community, infatti, sceglie TikTok per confrontarsi su tematiche relative alla sostenibilità perché lì trova il modo di imparare cose nuove sul tema divertendosi. Il 66% degli utenti di TikTok, inoltre, sente la responsabilità di dover affrontare le criticità legate all’ambiente, agendo in maniera concreta. Il 20% del campione sostiene di trovare su TikTok maggiore chiarezza riguardo ai termini utilizzati per spiegare l’impegno green e il 54% di acquisire maggior consapevolezza sulle questioni legate al cambiamento climatico. Le aziende dall’altra parte devono invece rispondere alle richieste degli utenti, che nel 68% dei casi si aspettano una maggiore proattività per contribuire al cambiamento. Gli EcoToker, ovvero gli utenti di TikTok che mostrano un alto coinvolgimento sui temi ambientali, hanno voglia di scoprire e conoscere elementi nuovi sull’argomento e allo stesso tempo di ispirare la community: il 27% di loro condivide consigli e pratiche DIY, il 26% scopre brand o prodotti eco-friendly e il 24% impara dai contenuti video quale sia l’impatto dei diversi brand sull’ambiente. Non solo, oltre l’86% del campione dichiara di compiere delle azioni dopo aver visto contenuti in piattaforma: nel 40% dei casi cercano maggiori informazioni sui motori di ricerca, ne parlano con gli amici e con la famiglia (31%), cercano maggiori informazioni su TikTok (24%), visitano il sito del brand o si recano nel punto vendita (24%) e acquistano il prodotto ricercato (17%). Oltre a fruire dei contenuti, le persone su TikTok partecipano creandone di nuovi (+270% di video contenuti legati al tema nel 2022): 3 su 10 cercano recensioni sul livello eco green di un prodotto prima di acquistarlo, mentre 1 su 5 si esprime sulle aziende che hanno un impatto negativo sull’ambiente o compiono azioni che mettono in discussione la salute ambientale. Il 68% degli utenti si aspetta che i brand siano ancora più proattivi nel guidare il cambiamento, che raccontino i loro piani di sostenibilità e coinvolgano le persone nel supportarli. Si tratta di veri e propri eco-influencer
Un esempio? EcoTok un collettivo di 19 educatori ambientali e attivisti che usano TikTok come piattaforma . "Vediamo il cambiamento climatico per quello che è: una crisi e speriamo di incentivare le generazioni più giovani a fare qualcosa insegnando loro la scienza, l'attivismo e i modi per apportare cambiamenti nella propria vita" dice il team composto da giovani attivisti da tutto il mondo dal Canada alla Gran Bretagna, talentuosi e motivati come Zahra Biabani @soulfulseeds, fondatrice di un primo servizio a noleggio di abbigliamento etico e sostenibile ed autrice del libro di prossima pubblicazione Climate Optimism: Climate Wins and Creation Systemic Change Around the World o Scot Pilié - @scotpilie_wx , giovane meteorologo di New Orleans o la canadese Christine Lan @eco.amical che si concentra su sostenibilità, vita zero rifiuti e tutorial fai-da-te.
Ogni settore però affronta sfide di sostenibilità diverse. Alcune argomentazioni sono comuni a diversi segmenti, come la necessità di ridurre l’uso della plastica, ma altri sono molto più specifici, come gli investimenti sostenibili nel settore Finance, categoria dove è più difficile mettere in relazione il proprio operato con la sostenibilità. Per i settori come Automotive o Fashion emerge la necessità di avere maggior chiarezza sui processi produttivi, mentre per Energia, Home Care, Beauty e Food la narrazione si snoda sul racconto di prodotti più eco sostenibili. C’è però un tema comune a tutti i comparti: la necessità di democratizzare la sostenibilità, rendendo i prodotti eco più accessibili a tutti (un esempio: il settore della mobilità elettrica). Infatti, sebbene la sostenibilità sia un elemento chiave per gli utenti, la leva del prezzo è ancora molto forte nelle decisioni d’acquisto. Il 55% del campione segue esperti o creator su TikTok per informarsi sulla sostenibilità. Questo perché condividendo lo stesso linguaggio orientato all’intrattenimento è più facile capire meglio il tema, conoscerne i risvolti e sentirsi coinvolti. Il 56% degli utenti percepisce come affidabili le partnership tra un creator e un brand su TikTok, ritenendole più credibili rispetto ad altri media.
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