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Virginie Efira, 'la mia madre coraggio ispirata a Nicholson'

Virginie Efira, 'la mia madre coraggio ispirata a Nicholson'

Nel film Niente da perdere, in sala dal 25 aprile

ROMA, 05 aprile 2024, 14:10

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Un piccolo incidente domestico, ovvero la voglia di patatine fritte di un ragazzino, e tutto precipita nella famiglia di Sylvie (Virginie Efira), madre di due figli che lavora in un locale notturno a Brest. E lo fa nel modo peggiore, ovvero lentamente e inesorabilmente. Questo il plot di Niente da perdere della regista Delphine Deloget, passato oggi alla 14/a edizione di Rendez-Vous e in sala dal 25 aprile con Wanted Cinema, che racconta un dramma sociale tanto più terribile perché vero e riproducibile all'infinito.
    Questa la storia. Sylvie è una donna separata della working class che vive a Brest con i suoi due figli, Sofiane, il più piccolo, e Jean-Jacques: i tre compongono un nucleo familiare molto unito. Ma una notte Sofiane in casa da solo si ferisce gravemente e la madre al lavoro, nonostante le molte telefonate, non risponde all'ospedale. Sylvie viene così denunciata per inadempienza nella cura dei figli e il bambino viene dato in affidamento in attesa del processo.
    Da qui una vera discesa agli inferi. Inizia infatti per lei una lunga e dura battaglia amministrativa e legale per riportare a casa suo figlio e dimostrare la sua capacità genitoriale di fronte allo stato e al mondo intero. Per fortuna dalla sua parte ha due fratelli molto solidali.
    "Amo i registi che a inizio riprese indicano dei film utili per entrare nello spirito di quello che si sta per fare. Tra quelli consigliati c'era Qualcuno volò sul nido del cuculo, soprattutto la scena in cui Nicholson si mette le mani in tasca per non scattare e diventare furioso proprio come capita al mio personaggio quando frequenta i servizi sociali che gli impediscono di far tornare a casa suo figlio" dice a Roma Virginie Efira, attrice e conduttrice tv belga naturalizzata francese.
   

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